Impianto di rifiuti a San Damiano, lettera aperta dei comitati sulle irregolarità

16 ottobre 2014 | 09:12
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Impianto di rifiuti a San Damiano, lettera aperta dei comitati sulle irregolarità

Impianto di trattamento rifiuti speciali a San Damiano, i comitati ancora sul piede di guerra chiedono la chiusura e inviano una lettera aperta all’amministrazione brugherese perché li aiuti a stoppare tutto.

L’impianto di trattamento rifiuti speciali di viale delle Industrie a due passi dalle abitazioni dei brugheresi di San Damiano non ha fermato i lavori ma i cittadini non ci stanno e questa volta hanno scritto una lettera aperta all’amministrazione di Brugherio per chiedere ancora una volta di fermare tutto. Per quanto riguarda Monza, invece, continuano a poratre avanti la causa di richiesta di risarcimento danni alla salute intentata l’estate scorsa.

«Le ultime rilevazioni dell’Arpa che abbiamo potuto visionare ci hanno dato delle risposte inattese – hanno spiegato al Comitato San Damiano -primo la richiesta datata solo giugno 2014 alla ditta CEM (titolare dell’impianto) di documentazione tecniche con dati analitici sull’emissione in atmosfera di polveri da triturazione plastica che sarebbero serviti, un anno fa, ad autorizzare l’inizio dei lavori!!! Secondo l’ammissione di presenza di polveri nocive con invito alla ditta ad effettuare “accorgimenti impiantistici” per limitare il danno!!! E intabnto qui non si ferma nulla, ma è pazzesco!»

A questo punto i comitati hanno deciso di inviare la lettera aperta al sindaco Marco Troiano e all’assessore Magni, essendosi già espresso il consiglio comunale di Brugherio, con la delibera del 22 luglio 2013 per lo stop ai lavori.

Ecco la missiva:

Noi cittadini di San Damiano di Brugherio rappresentati dal comitato di quartiere sottoponiamo ai nostri amministratori il continuo disagio e malessere ambientale che l’impianto in oggetto realizzato e funzionante dal 30-10-2013 situato sul territorio di Monza ( viale delle industrie – rotonda cimitero ) e confinante con la nostra città, produce in continuazione. Ci preme evidenziare che il comitato di San Damiano si è costituito spontaneamente vista la sospensione del riconoscimento comunale della Consulta NORD in virtù del commissariamento dell’amministrazione locale. Il principio che ci ha sorretto e continua a guidarci, sostenuti anche dal Comitato di S. Albino di Monza, è quello della tutela della salute dei cittadini, rispetto dell’ambiente, legalità e civiltà nelle nostre rivendicazioni; l’elenco delle nostre iniziative è abbastanza lungo, a partire dall’esposto alla Procura di Monza del 29-05-2013 fino all’ultimo esposto alla Prefettura di Monza del 03-07-2014. Tutto il nostro agire è stato supportato dall’amministrazione comunale di Brugherio nelle persone del sindaco Marco Troiano e dall’assessore Marco Magni nonché dalla collaborazione e consenso dei cittadini brugheresi ( assemblee pubbliche ). Il nostro percorso di richiesta di trasparenza e accertamento della regolarità delle autorizzazioni concesse è sempre stato ostacolato dalla burocrazia che ha dovuto comunque, tramite la determina n ° 803/2014 del 20-05-2014 della amministrazione del Comune di Monza, riconoscere l’illegittimità della procedura che ha consentito la realizzazione dell’impianto. Purtroppo, però, con motivazione di carattere puramente economico, il sindaco di Monza non si è assunto la responsabilità di fermare l’attività del complesso semplicemente revocando il contratto di affitto del sito di proprietà comunale. Non entrando nel merito tecnico (anche questo percorso è poco chiaro) delle relazioni ARPA sull’inquinamento acustico ed atmosferico delle polveri nocive, noi cittadini direttamente coinvolti chiediamo a tutti i nostri rappresentanti amministratori comunali di intervenire con decisione e determinazione affiancando con nuove proposte concrete il nostro sindaco ed il nostro assessore che ci hanno accompagnati con grande impegno. Purtroppo ci troviamo ancora al punto di partenza; certamente abbiamo sconfessato qualche papavero e sollevato un po’ di clamore nell’evidenziare l’assurdità della scelta del luogo su cui sorge l’impianto, ma di fatto l’attività continua, così come lo sconcerto e la paura per la nostra salute.