Tra Sport Management e NC Monza è guerra per il centro natatorio

14 ottobre 2014 | 22:47
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Tra Sport Management e NC Monza è guerra per il centro natatorio

È scoppiata la guerra al centro natatorio comunale: i rapporti non certo idilliaci tra il Nuoto Club Monza e la Sport Management sono esplosi lo scorso week-end con una serie di deplorevoli episodi degenerati in una presunta aggressione denunciata ai carabinieri.

È scoppiata la guerra al centro natatorio comunale Pia Grande – BPM Palace: i rapporti non certo idilliaci tra il Nuoto Club Monza e la Sport Management, società di Verona che, oltre a gestire l’impianto di via Murri dal 2011, è concorrente nella disciplina della pallanuoto, sono esplosi lo scorso week-end con una serie di deplorevoli episodi degenerati in una presunta aggressione denunciata ai carabinieri accorsi a Sant’Albino.

Tra venerdì e domenica si è registrata un’“escalation” di dispetti, accuse e controaccuse, che alla fine hanno costretto a intervenire le forze dell’ordine per il clima di terrore e di intimidazione che si era ormai creato.

centro-natatorio-grande-solarium-mbMa andiamo con ordine: venerdì mattina la Sport Management riceve dal Comune l’intimazione a non svolgere i lavori previsti nel pomeriggio, necessari per la disputa del campionato di Serie A1 a Monza, perché sarebbe stata considerata come un’interruzione di pubblico servizio. La comunicazione fa andare su tutte le furie il presidente della società veneta Sergio Tosi, che avverte l’Amministrazione che “così non si può andare avanti”.

sport-management-sala-giunta-squadra-mbSabato pomeriggio la squadra scaligera ospita l’Acquachiara di Napoli: è l’esordio casalingo nella massima serie e dovrebbe essere una festa. Gli ingredienti sembrano esserci tutti: impianto accogliente, folto pubblico (per l’occasione l’ingresso era gratuito) e risultato positivo (vittoria per 11-9 e imbattibilità conservata). A rovinare tutto ci pensano pochi tifosi monzesi che si divertono a sostenere a squarciagola la compagine campana. In sala stampa l’allenatore della Sport Management, Marco Baldineti, sbotta: “C’è qualcosa che non funziona. Non è possibile giocare in casa e sentirsi come se si fosse fuori casa perché il pubblico tifa per la squadra avversaria. Non è bello che i ragazzi del Monza, che si allenano e giocano qua, tifino contro di noi. Posso capire che non tifino a favore, ma contro proprio no. Per venire qua dalla nostra sede di allenamento di Mantova abbiamo impiegato due ore e mezza, a causa anche di una coda dovuta a un incidente stradale, cioè più di quanto ha impiegato l’Acquachiara in aereo. Si fanno sacrifici per giocare a Monza anziché a Mantova per poi essere accolti così?!?”.

centro-natatorio-grande-tribuna-mbIl dopopartita è molto teso anche nell’atrio. Il presidente del Monza (società di Serie C) Franco Fossati, si avvicina a Tosi per presentargli una persona, ma il dirigente veronese è fumantino: “Con te non parlo più. Dopo quello che è successo oggi i nostri rapporti si chiudono”. Intanto il direttore del centro natatorio Antonio Arena invita Fossati e far venire ad allenarsi le sue giovanili il pomeriggio successivo per recuperare le ore perse nei giorni precedenti a causa della partita di Serie A1. Domenica i ragazzi biancorossi si presentano accompagnati da una trentina di genitori. Arena comunica che dal giorno successivo (oggi, ndr) al Monza sarà interdetto l’accesso al centro natatorio. Apriti cielo… Su quello che succede dopo, sul quale indagano i carabinieri, vi forniamo le versioni dei due presidenti. “Al nostro gesto di disponibilità di concedere domenica pomeriggio la piscina ai ragazzi del Monza, per recuperare le ore di allenamento perdute, si è risposto con aggressività – accusa Tosi, specificando che quello che racconta gli è stato riferito dal suo “entourage” – Il nostro dirigente è stato circondato e aggredito verbalmente. Dopo essersi rifugiato in direzione è stato raggiunto da una persona che gli ha intimato ad alta voce a più riprese: ‘Dammi le chiavi dell’impianto!’. Risalito al bar è stato nuovamente aggredito verbalmente e a un certo punto è stato colpito a una gamba con una sedia, dovendo ricorrere alle cure del Pronto soccorso. All’arrivo dei carabinieri è stata sporta denuncia e anche il soggetto che pretendeva di avere le chiavi del centro natatorio è stato identificato”. Invece secondo Fossati, che era presente alla scena, “qualcuno ha preso di petto Arena per la comunicazione di sospensione degli allenamenti del Nuoto Club Monza e si è assistito a scambi coloriti di espressioni. Arena si è spaventato, e anch’io per lui a dire il vero, e ha chiamato i carabinieri. Se è stato colpito con una sedia? Nessuno l’ha colpito volontariamente”.

bpm-presidente-tosiDa cosa nasce tutto questo livore? Solo dal tifo contro in una partita? No di certo. La Sport Management, società che cura altri 37 impianti simili sparsi nel Centronord Italia, ha ottenuto dal Comune nel 2011 una concessione di 12 anni in cambio di un canone annuo di 115mila euro, del pagamento del 17% delle spese di manutenzione straordinaria e dell’investimento di circa 1 milione e 600mila euro per lavori di manutenzione e migliorativi del centro natatorio. Il suo arrivo a Monza ha cominciato a infastidire seriamente il Nuoto Club Monza un anno fa, quando la società veronese ha annunciato che si sarebbe trasferita con la prima squadra di pallanuoto a giocare (si era già trasferita da Verona a Mantova nel 2005). Naturalmente una Serie A2 (ora Serie A1) offusca una Serie C, togliendo visibilità mediatica, pubblico e sponsor. Ma aldilà degli screzi coi “granchi” biancorossi, la Sport Management lamenta una serie di fatti incresciosi e inquietanti che sporcano l’immagine della città e dei monzesi. “Negli ultimi mesi – racconta Tosi – sono stati rubati da ignoti i due computer utilizzati per i tabelloni elettronici, sono stati danneggiati a più riprese i led di fondo vasca che usiamo per la nostra squadra, sono state prese a pallonate le attrezzature che circondano la piscina principale, sono state rigate alcune auto tra cui quella del direttore e un nostro sponsor ha ricevuto due lettere anonime in cui si getta discredito sulla nostra società; in quest’ultimo caso a svolgere le indagini è la Polizia postale”. Quello che è successo nel week-end è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza di Tosi: “L’intimazione che ha inviato il Comune mi fa pensare che davvero non ci voglia nessuno a Monza. Avevamo inviato la richiesta per eseguire i lavori lo scorso martedì e i lavori erano necessari per ospitare la partita di Serie A1 di sabato. A causa dell’intimazione siamo stati costretti a far eseguire i lavori alla sera di venerdì. Adesso abbiamo inviato in Comune la richiesta di avere la piscina libera in ogni giorno precedente una partita casalinga perché, oltre a predisporre le opere per quando verrà la Rai a trasmettere le gare in diretta, dobbiamo comunque permettere alle squadre avversarie di provare la vasca (come succede nel calcio per le partite internazionali, ndr). Si lamenteranno quelli del Monza, si lamenteranno quelli del nuoto libero, si lamenteranno altri, ma così è: l’impianto è gestito da noi, non da loro. Il Monza tra l’altro non ha ancora firmato la convenzione che gli abbiamo proposto per la stagione in corso, anzi, mi è stato riferito che hanno presentato in Municipio una loro proposta di convenzione da sottoporci. Cioè noi ci siamo presentati al bando di gara e ce la siamo aggiudicata e le regole le stabiliscono loro?!? Sappiano tutti che, se ogni volta che c’è da spostare una virgola, ci dobbiamo confrontare col Comune, col Monza, eccetera, beh… farò ragionamenti diversi riguardo allo sviluppo del centro natatorio brianzolo. Io in qualunque momento posso ritrasferire la squadra a giocare a Mantova. Se insistono io riconsegno al Comune le chiavi dell’impianto e poi si arrangino. Sarò rompiballe, ma intanto la mia Sport Management sta portando un po’ di visibilità alla città di Monza e anche un po’ di indotto”. Tornando al Monza, si è arrabbiato molto per il tifo contro di sabato… “Quello che mi ha lasciato più sconvolto dal tifo contro di sabato è che sono stati strumentalizzati i bambini. Io mi chiedo che scuola di sport insegniamo ai ragazzi… Domani in Municipio ci sederemo attorno a un tavolo sul quale ci sarà da firmare la nostra proposta di convenzione. Siccome non voglio lasciare per strada nessuno, se il Monza si rifiuterà di firmarla sono disposto a tesserare come Sport Management tutti i loro agonisti, a iscrivere le squadre ai vari campionati e a pagare loro le iscrizioni e l’abbigliamento sportivo per un anno”.

pallanuoto-monzaFossati contesta il comportamento di Tosi e della sua società: “Per quanto riguarda i fatti di sabato, io non mi ero accorto che alcuni dei nostri avevano fatto il tifo per l’Acquachiara, che comunque non significa aver fatto il tifo contro la Sport Management. Certo a questi quattro ragazzini dovrò fare un discorsetto… Però Tosi quando mi ha visto ha compiuto un gesto fuori luogo, che mi ha fatto restar male. Del resto poteva aspettarsi un comportamento così visto che l’accordo di collaborazione con noi, con relativo reciproco supporto, non è ancora stato stipulato a causa della Sport Management. Da quando questa società ha preso in gestione il centro natatorio ci ha messo i bastoni fra le ruote, arrivando a vietarci da oggi l’accesso all’impianto, peraltro in contrasto con la concessione che è stata firmata col Comune nel 2011. Non ci fanno più entrare perché non abbiamo ancora firmato la convenzione che non condividiamo per la parte riguardante gli aspetti decisionali sulla gestione degli spazi e degli orari. Pretendono per esempio di avvisarci con solo 48 ore di anticipo riguardo a modifiche di orario, come se loro fossero i padroni e non i gestori del centro natatorio. Il padrone è il Comune! E non è vero, tra l’altro, che devono far allenare la squadra ospite nella vasca di gara il giorno prima: non è nel regolamento; si tratta di un atto di cortesia nei confronti degli ospiti che però non possono imporre al Monza. Per quanto riguarda la parte economica, l’accordo sarebbe stato trovato. Ci avevano triplicato il ‘costo dell’acqua’ (in realtà era stato aumentato da circa 30mila euro a 72mila euro, come da concessione comunale, ndr), ma abbiamo trattato fino a scendere a 51mila euro”.

E dal Comune che dicono? Domani il consigliere comunale allo Sport, Silvano Appiani, rischia di diventare un arbitro di lotta libera… “È una questione delicata che sto seguendo dallo scorso luglio. Invito tutti ad abbassare i toni e a creare sinergie. Entrambe le società sono un patrimonio della comunità: se collaborassero tra loro a Monza si potrebbero fare grandi cose. L’intimazione alla Sport Management di non chiudere la piscina grande venerdì pomeriggio? È stato un atto dovuto perché la richiesta era arrivata troppo tardi”.

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