Triuggio, sparano in testa a un micio: perde l’occhio

Protagonista della triste vicenda un micetto selvatico di appena sette mesi che, ferito da un proiettile alla testa, ha perso l’occhio sinistro.
Un gesto assurdo, atroce, nei confronti di chi, innocente, non si è potuto difendere. Protagonista della triste vicenda un micetto selvatico di appena sette mesi che, ferito da un proiettile alla testa, ha perso l’occhio sinistro.
Il fatto segnalato dall’Enpa di Monza e Brianza risale ai primi di ottobre. Nel centro che da anni si occupa di animali sul territorio è giunta la segnalazione di un giovane gatto raggiunto alla testa da un proiettile. Teatro dell’episodio, una colonia felina in un cortile a Triuggio, nella frazione di Tregasio, regolarmente censita e registrata presso l’Asl di Besana in Brianza. Due volontarie esperte si sono così recate presso la colonia felina, individuando facilmente il gatto a causa della brutta ferita riportata all’occhio. Il micio, nato e cresciuto nela colonia, era terrorizzato e per otto lughi giorni, nonostante la dolcezza delle volontarie, si è mostrato restio. Mario, questo il nome del gattino, è rimasto rintanato nella cuccia in cortile senza lasciarsi mai avvicinare, scappando quando qualcuno cercava un contatto con lui.
Solo dopo una settimana, il micio finalmente è entrato nella gabbietta delle volontarie che lo hanno così potuto trasportare al canile di Monza. Le condizioni di Mario sono apparse subito critiche: il gattino aveva l’occhio così malandato da non lasciar sperare in una sua guarigione. Per fortuna però non era in pericolo di vita. Messo subito sotto terapia antibiotica per scongiurare ogni infezione, il micio è stato sottoposto il 15 ottobre a un’operazione che ha comportato l’asportazione dell’occhio, presso la clinica veterinaria di Cologno Monzese (MI). Ha superato il delicato intervento e ora è in condizioni stabili sotto osservazione. “ENPA di Monza e Brianza ha sporto denuncia alla Procura della Repubblica contro ignoti per maltrattamento richiedendo ulteriori indagini per poter risalire al responsabile. – fanno sapere attraverso una nota stampa – Il reato è punibile con la reclusione da tre a 18 mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro; la pena è aumentata della metà in caso di morte dell’animale. I volontari del Nucleo Antimaltrattamento dell’ENPA si sono recati sul posto per indagini interne e altre ne seguiranno”.
ENPA prende spunto da questo gravissimo episodio per sottolineare l’importanza, sia morale sia civile, non solo di una denuncia ma anche di una successiva testimonianza da parte di chi assiste a un reato.