I brianzoli al tempo della crisi riscoprono la riparazione

Uno studio dell’Unione artigiani ha rivelato che le imprese artigiane legate alla riparazione sono aumentate del 2,1% fra il terzo trimestre del 2013 e il periodo analogo del 2014
I brianzoli hanno riscoperto il gusto di riparare le cose. Eccola qua l’altra faccia della crisi, quella che di fronte a una congiuntura economica che non sembra arretrare di un passo sta spingendo i brianzoli a non buttare via ciò che si rompe, ma a ripararlo. Uno studio dell’Unione artigiani di Monza e della Brianza ha infatti evidenziato che le imprese artigiane legate alla riparazione sono aumentate del 2,1% fra il terzo trimestre del 2013 e il periodo analogo del 2014.
Una impennata più che doppia rispetto al dato registrato in Regione Lombardia, dove invece l’aumento si è fermato a un +0,8%, con le aziende del mercato della riparazione che hanno sfondato quota 25mila (25033) rispetto alle 24840 dell’anno scorso. “Questa fotografia – commenta il segretario generale dell’Unione Artigiani di Monza e Brianza, Marco Accornero -, immortala in modo emblematico la situazione di crisi diffusa che sta colpendo anche le famiglie, oltre alle imprese. L’aumento di aziende e addetti nei settori della manutenzione e della riparazione testimonia infatti che la spesa dei consumatori si sta spostando verso la conservazione di beni già in possesso piuttosto che verso la loro sostituzione.
Una medaglia che se da un lato fa registrare positivi andamenti per i settori esaminati, dall’altro nasconde le difficoltà dei produttori e comporta l’aumento della contrazione dei consumi”. La maggioranza è rappresentata dalle officine per manutenzione e riparazione auto: sono 1104 in Brianza e rappresentano esattamente la metà dell’intero settore (50,31%), seguite dai riparatori di elettrodomestici (473; 21,55%)