Lazzate: Peppone e Don Camillo in salsa verde

Il leghista Andrea Monti e Don Aldo Ceriani sul piede di guerra: il pretesto sembra minimo, ma ormai in ballo ci sono anche gli avvocati.
Ricordate Peppone e Don Camillo? Questa volta non è un comunista a battibeccare con un parroco all’antica, ma l’assessore leghista Andrea Monti, nella piccola, e certo non particolarmente “rossa”, Lazzate. All’origine pare ci sia una striscia di terreno di fronte alla casa parrocchiale e adiacente alla piazza, di proprietà della Chiesa ma gestita dal Comune con una convenzione in vigore da anni e che ora Don Aldo Ceriani, della parrocchia di S. Lorenzo Martire, vorrebbe cambiare. «La convenzione (che prevede la messa a disposizione pubblica di quella porzione di terreno, in cambio dell’impegno del Comune a occuparsene e a non servirsene per manifestazioni politiche, ndr) è datata perché in vigore da 20 anni, andrebbe rivista sulla base delle attuali problematiche» si legge sul giornale della parrocchia.
Una minuzia, apparentemente. Eppure la Giunta guidata da Loredana Pizzi si è sentita in dovere di manifestare per iscritto la propria solidarietà ad Andrea Monti, assessore al Territorio, «attaccato in maniera gratuita e a tratti “scomposta” dalla Parrocchia e nello specifico dai suo organi: il Consiglio per gli Affari Economici Parrocchiale e il Consiglio Pastorale Parrocchiale», come si legge nelcomunicato stampa diffuso mercoledì 12 novembre. Dal canto suo Monti, oltre ad aver affrontato la questione in un paio dipostsul suo blog, ha dichiarato su Facebook, in merito alla questione: «Qualcuno tenta il metodo Boffo contro di me».
Non c’è un Feltri ad accusare Andrea Monti, ma di certo l’assessore al Territorio si trova da luglio al centro di un botta e risposta epistolare e non solo. Gli attriti più recenti cominciano con l’intervento in piazza, ricollegandosi all’utilizzo della “striscia”: dalle proteste per il bagno per disabili appena costruito («Il bagno sarebbe pericoloso perché troppo vicino al passo carraio della casa parrocchiale» ha riferito Monti), a quelle contro il mercato settimanale e le manifestazioni “La notte verde per Cesarino” e “La sagra della patata”.
L’ostilità esplode il 22 settembre con una lettera in cui Don Aldo acconsente a un incontro, «più opportunamente alla presenza dei rispettivi avvocati». Monti si presenta col legale e di questo viene rimproverato, sia dalla Parrocchia che da “La Ringhera”, un giornale locale: «”Più opportunamente” non equivaleva a “necessariamente” – racconta Monti -, ma come avrei dovuto interpretarlo? C’è stata persino un’edizione del giornale parrocchiale “La buona parola”che era praticamente una sorta di monografia contro il sottoscritto (e a cui Monti ha risposto punto per puntoqui, ndr). Eppure abbiamo sempre voluto tenere un profilo basso con la Curia, e mi sono sempre impegnato in risposte puntuali, singolarmente, per lasciare fuori l’amministrazione».
Secondo Monti, l’idea di voler cambiare la convenzione nascerebbe nell’insofferenza del parroco per feste e manifestazioni (che pure, stando all’assessore del Carroccio, non andrebbero mai ad occupare la proprietà parrocchiale): «Vorrebbe ampliare la convenzione a tutta la piazza – ha accusato Monti -, ma non esiste che debba sottostare alla parrocchia per feste o manifestazioni civiche». Da parte sua, Don Aldo Ceriani non ha replicato, preferendo non commentare la questione telefonicamente.