Docce fredde al centro natatorio: è rimpallo di responsabilità

3 novembre 2014 | 11:50
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Docce fredde al centro natatorio: è rimpallo di responsabilità

Docce fredde in estate? Magari sono gradite. Docce fredde in autunno? Proprio no, soprattutto se a farle sono i bambini. Però al centro natatorio comunale Pia Grande pare sia una consuetudine da almeno un mese.

Docce fredde in estate? Magari sono gradite. Docce fredde in autunno? Proprio no, soprattutto se a farle sono i bambini. Però al centro natatorio comunale Pia Grande pare sia diventata una consuetudine da almeno un mese, a sentire gli utenti. E la Sport Management, la società che gestisce l’impianto, è arrivata a inviare una diffida al Comune.

Il rimpallo di responsabilità dovrebbe essere giunto al dunque in seguito a un sopralluogo dei tecnici municipali, dal quale si sarebbero stabilite le cose da fare e chi le deve pagare. Intanto il freddo avanza e i bimbi, ma anche gli altri utenti, rischiano di ammalarsi. “Ho da poco iscritto mia figlia di 6 anni al corso di nuoto sincronizzato – racconta Manuel Mancini, qui a destra in foto – quindi frequenta il centro natatorio tre volte la settimana; precedentemente frequentava un corso di nuoto nella stessa struttura. Che il centro sia in uno stato un po’ precario credo che sia a conoscenza di tutti dato che alcuni spogliatoi sono chiusi da mesi per una ristrutturazione. Purtroppo è almeno dallo scorso settembre che le docce non funzionano in maniera adeguata: la maggior parte non funziona proprio, mentre in altre esce pochissima acqua e soprattutto questa spesso è fredda. Il problema dell’acqua è stato segnalato molte volte in segreteria, però niente è cambiato. Il personale ascolta la segnalazione e a volte prende nota, ma tutto finisce lì. Le volte che sono nell’atrio della struttura è un continuo ascoltare persone che si lamentano dello stato di manutenzione con il personale. Credo che al giorno d’oggi non possa esistere una struttura pubblica, seppur affidata a un privato, che non permetta di fare una doccia calda a dei bambini. La cosa favorisce indubbiamente anche influenze varie. A me sembra una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini e degli atleti. Non credo che il modo corretto per affrontare questo urgente problema sia quello di passare la responsabilità della manutenzione dal gestore della struttura al Comune e viceversa; non è possibile neanche aspettare la ristrutturazione degli spogliatoi perché chissà quando saranno pronti. Inoltre mi sembra corretto precisare che io pago più di 700 euro annui per il corso di mia figlia e per questo importo mi aspetto che il gestore permetta a mia figlia di utilizzare in modo adeguato gli spogliatoi e che gli permetta di fare una doccia calda evitando di ammalarsi. Chiedo cortesemente al gestore e al Comune di risolvere il problema”.

centro-natatorio-grande-mbAntonino Arena, direttore del centro natatorio per la Sport Management, addossa la responsabilità del disservizio al Comune: “Avevamo inviato una nota all’Ufficio sport il 17 ottobre e avevamo fatto effettuare un intervento tecnico da una ditta specializzata al fine di verificare il funzionamento dello scambiatore. Dato che era emerso che il problema delle docce tiepide non riguardava lo scambiatore, e dato che si stava mettendo a dura prova la pazienza della clientela, abbiamo inviato un’altra comunicazione, anche all’Ufficio manutenzioni, presumendo una perdita di acqua ingente dallo spogliatoio utilizzato dalla squadra di pallanuoto di Serie A1. A conferma di ciò avevo inviato pure varie fotografie, che in maniera inconfutabile evidenziavano come la struttura muraria interessata stesse degradando e mostrasse già evidenti segni di infiltrazione, nonostante i recentissimi interventi di rifacimento e pitturazione che avevano interessato gli spogliatoi. Nella comunicazione avevo dichiarato che non potevo più garantire un servizio idoneo alla clientela relativamente alla corretta erogazione di acqua calda sanitaria. In 20 anni di esperienza in piscine di tutta Italia non ho mai visto un impianto più bello del ‘Pia Grande’ di Monza e allo stesso tempo un impianto così difficile da dirigere per problematiche strutturali gravi e occulte. Nonostante l’urgenza di una risposta – conclude Arena – l’inerzia del Comune è stata inqualificabile. Dato che le continue lamentele che ci giungono dalla clientela si stanno tramutando in una flessione dei ricavi giornalieri, ho avvertito l’amministrazione centrale di Sport Management a prendere le opportune precauzioni legali a tutela dei propri interessi legittimi e ho informato il Comune di questo”.

L’altroieri, finalmente, i tecnici dell’Ufficio manutenzioni si sono recati presso l’impianto di via Murri, a Sant’Albino. L’assessore alle Opere pubbliche, Antonio Marrazzo, spiega: “Innanzitutto è stato fatto notare alla Sport Management che i soffioni delle docce sono da sostituire. Inoltre è probabile che il boiler sia insufficiente per l’utenza del centro. Insomma, la manutenzione ordinaria va svolta regolarmente. Se anche così non si dovesse risolvere il problema allora si potrà valutare di spaccare i muri per trovare il tubo che perde acqua”.