Monza via Grazie Vecchie, il muro della “vergogna” provvisorio da 12 anni

Quello che corre lungo la via Santuario delle Grazie Vecchie, crollato nel 2002 dopo l’alluvione, non è mai stato ricostruito.
Chiamiamolo muro della vergogna. Quello che corre lungo la via Santuario delle Grazie Vecchie, crollato nel 2002 dopo l’alluvione, non è mai stato ricostruito. Al suo posto, finita la pioggia, misero una rete di metallo, dei nastri rossi e alcune barriere di cemento armato. E lì sono rimaste fino alla notte fra sabato e domenica, quando la furia del Lambro in piena ha nuovamente spazzato via tutto, inondando le cantine del quartiere e trasformando l’isolato in una sorta di isola.
I residenti e i commercianti della zona se lo spettavano e quindi sono corsi ai ripari per tempo, innalzando paratie e seminando lungo i marciapiedi sacchi di sabbia. Danni gravi non ce ne sono stati, ma di certo non per merito di chi avrebbe dovuto effettuare dei lavori per mettere in sicurezza la zona, magari a partire dalla ricostruzione di quel muro travolto dall’acqua nel 2002. Invece, 12 anni sono passati invano. Sia chiaro: un muro non può certo fermare la furia di un fiume in piena come Lambro. Tuttavia, la sua mancata ricostruzione dice molto sul livello di attenzione che le amministrazioni locali, dal Comune alla Regione, hanno riservato al rischio idraulico. A Monza così come lungo tutta l’asta del Lambro.
Oppure sul Seveso, che sta facendo ammattire Milano. A Monza il quartiere delle Grazie Vecchie è sempre il primo ad andare sott’acqua. Eppure gli unici lavori in zona sono quelli di alcuni cantieri per la costruzione di nuovi complessi residenziali. Il muro della vergogna, invece, resta sempre lì. Nessun cantiere è stato aperto per rimetterlo in piedi. Mezzo diroccato e mezzo sprofondato, sbilenco e sciancato come le sponde del fiume che col passare degli anni perdono di consistenza. I residenti della zona sono al limite della pazienza. Domenica il sindaco, Roberto Scanagatti ha visitato il quartiere, ma la sua presenza non è bastata a rasserenare gli animi.
In questi ultimi dieci anni le richieste di intervento sono state molteplici, ma sono tutte cadute nel vuoto. Rabbia e frustrazione dunque sono ben oltre il livello di guardia e probabilmente non scenderanno così velocemente come sta facendo il Lambro.