Viale Lombardia alle battute finali: con gli arredi diventerà un “boulevard”

28 novembre 2014 | 15:55
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Viale Lombardia alle battute finali: con gli arredi diventerà un “boulevard”

La parola fine di questo lungo capitolo di storia cittadina, durato oltre 5 anni, verrà scritta a breve quando sul “boulevard” monzese giungeranno gli arredi.

La riqualificazione di viale Lombardia giunge alle battute finali. Il sopratunnel monzese si può dire quasi completato. La parola fine di questo lungo capitolo di storia cittadina, durato oltre 5 anni, verrà scritta a breve quando sul “boulevard” monzese (definito così dall’amministrazione cittadina ndr) giungeranno gli arredi.

Cestini, panchine, pensiline e piccoli spazi studiati ad hoc per far rivere una zona per troppo tempo dimenticata. Dopo il recupero paesaggistico del nuovo viale Lombardia, nel quale, dopo la realizzazione del tunnel, sono state realizzate una strada urbana, due piste ciclabili, messe a dimora centinaia di piante e arbusti e realizzati ampi tratti con verde, marciapiedi semafori intelligenti, oggi inizia l’ultima fase di progettazione.

Questa mattina il sindaco di Monza, Roberto Scanagatti, l’assessore alla Sicurezza, Paolo Confalonieri, l’archistar ideatore del progetto Andreas Kipar, e i rappresentanti del Comitato San Fruttuoso, si sono recati per un sopralluogo valutando insieme gli esiti, all’indomani del passaggio al Comune della proprietà del viale dopo i lavori realizzati dalla società autostradale Anas.

monza viale lombardia sopratunnel fase finale mb1“Passeggiando questa mattina nel boulevard monzese ci sono balenate in testa tante idee per delle iniziative. E’ stato un lavoro importante per il quale ci siamo avvalsi di un archistar come Andreas Kipar – ha commentato il primo cittadino, Scanagatti – E’ stato realizzato un lavoro impensabile dove il pubblico ha fatto tutto quello che poteva fare. Ora arriva il bello perchè da questo momento in poi prende il via la rivilitalizzazione di questo ambiente con attività, spazi giochi e iniziative. Ora la città si deve appropriare fino in fondo di questo spazio. In primis devono farlo i soggetti privati, che sono quelli che più di tutti hanno sofferto la situazione pregressa. Ora però già si intravedono i primi segni di rinascita“.

Una “medicina” per lo spirito monzese: così l’opera compiuta è stata definita dal suo ideatore, l’architetto Andreas Kipar: “Dobbiamo rigenerare i nostri tessuti urbani e le nostre città per evitare altro consumo del suolo. La parte pubblica ha conquistato questa consapevolezza e lo ha dimostrato dedicandosi anima e corpo a delle questioni che oggi sono considerate prioritarie. Non abbiamo fatto niente di particolare: oggi consegnamo alla città un pezzo di normalità, la passeggitata non sarà più una tortura, bensì rigenerante. Ora tutti gli spazi sono connessi, dopo tanta sofferenza, al tessuto urbano. Oggi inizia la fase due, quella della rinascita: non sarà come prima ma meglio di prima. Il traffico è finalmente compatibile con il tessuto urbano. Abbiamo riconquistato lo spazio”.

Soddisfazione anche da parte del Comitato San Fruttuoso che da anni segue passo dopo passo ogni fase della progettazione.
Siamo soddisfatti del lavoro compiuto. – ha commentato Isabella Tavazzi –  Chi si lamenta della situazione forse non ricorda lo stato del viale qualche anno fa. Diventerà un bosco i cittadini possono starne certi”.