Alpinista, fotoreporter e scrittore, Walter Bonatti in mostra a Milano

13 novembre 2014 | 00:20
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Alpinista, fotoreporter e scrittore, Walter Bonatti in mostra a Milano

A Palazzo della Ragione decine di fotografie raccontano il mito dello sportivo, nato a Bergamo, ma tesserato da ragazzo come ginnasta della Forti e Liberi. A Monza aveva ricevuto in regalo l’inseparabile macchina da scrivere.

È diventato un eroe per le sue imprese alpinistiche. Dalle Alpi alle Ande, sarebbe il caso di dire, e ancora più lontano, sulle cime asiatiche e africane. Ma nella vita di Walter Bonatti, uno sportivo eroico, non solo le montagne hanno rappresentato il palcoscenico di una passione senza freni per l’avventura: Bonatti, infatti, ha attraversato deserti, pianure antartiche, e solcato le acque di fiumi epici, compreso il Rio delle Amazzoni.

Antartide (quadrante neozelandese). Novembre dicembre 1976La mostra “Walter Bonatti. Fotografie dai grandi spazi”, aperta da oggi (fino all’8 marzo 2015) a Palazzo della Ragione – Fotografia di Milano, racconta questa vita inimitabile. 30 anni di imprese al limite dell’umano. Come? Attraverso fotografie giganti (spesso autoscatti) in cui Bonatti è protagonista della scena; video, documenti e strumenti del mestiere. Una galleria di oggetti che immortalano lo spirito libero dell’alpinista, amante delle scalate senza compagni. Una mostra che ripercorre le avventure più famose, dalla spedizione sul monte K2 guidata da Ardito Desio nel luglio 1954, alla scalata in solitaria del pilastro sud-ovest del Petit Dru, nel massiccio del Monte Bianco. Fino all’ultima impresa, l’ascesa alla parete nord del Cervino, nel ’65, in cui Bonatti apre una nuova via.

A Palazzo della Ragione, l’unico edificio d’epoca medievale rimasto nel cuore di Milano, in Piazza dei Mercanti, la mostra ripercorre la storia di Bonatti. Una storia che l’alpinista, nato a Bergamo nel 1930 e scomparso a Roma nel 2011, amava raccontare in prima persona. “Travestendosi” da fotoreporter e scrittore.

Pochi sanno che Bonatti mosse i primi passi, come sportivo, proprio a Monza, iscritto come ginnasta alla Forti e Liberi. Preparando la strada a un futuro ricco di soddisfazioni. Il rapporto con la città emerge molto chiaramente nelle sale che ospitano la mostra “Fotografie dai grandi spazi”: il 22 settembre 1954, poche settimane dopo il rientro dell’alpinista dal K2, il “Corriere di Monza” racconta che un tale signor Zorioni, rappresentante monzese di macchine da scrivere, regala a Bonatti una portatile tipo “Everest K2”. Un regalo qualunque? Niente affatto. Bonatti, amante della scrittura (e della cronaca schietta, dettagliata, minuziosa), inizierà a portarla sempre con sé. Narrando tutti i dettagli delle proprie spedizioni, e creando per giunta un nuovo genere letterario: quello del “racconto d’ascesa”. La famosa macchina da scrivere esposta a Milano è intrisa di valore simbolico ed emotivo. Specialmente considerando la seconda “vita” di Walter Bonatti che, dopo il 1965, abbandona la carriera dell’esploratore per dedicarsi a quella dell’inviato per il settimanale “Epoca”. Non smette di viaggiare, scoprire e soprattutto raccontare il mondo fino al 1979.

M.G.

©Walter Bonatti/Contrasto

La mostra è visitabile fino all’8 marzo 2015 a Palazzo della Ragione – Fotografia di Milano (Piazza dei Mercanti 1). 
Orari: Lunedì chiuso, martedì-domenica 9.30-20.30, giovedì e sabato fino alle 22.30; biglietti: intero 10 euro, ridotto 8.50, minori di 6 anni gratis; info:palazzodellaragionefotografia.it