Commercialista in manette: sottratto un milione da procedure fallimentari

19 dicembre 2014 | 13:22
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Commercialista in manette: sottratto un milione da procedure fallimentari

Secondo le indagini l’uomo si faceva autorizzare le istanze di pagamento dal Giudice e poi inviava alla banca un documento falsato con cifre gonfiate.

Curatore fallimentare in manette per peculato. Accusato di aver distratto oltre un milione di euro dai conti delle procedure fallimentari di cinque società, un professionista di Monza è stato arrestato questa mattina dalla Guardia di Finanza di Monza, su ordine del GIP del Tribunale. Secondo le indagini coordinate dal Pm Walter Mapelli, l’uomo si faceva autorizzare le istanze di pagamento dal Giudice e poi inviava alla banca un documento falsato con cifre gonfiate di cui si appropriava.

Anche con l’ausilio di un nuovo professionista incaricato di seguire le procedure incriminate, è stato possibile individuare le modalità con le quali l’ex curatore era riuscito a prelevare denaro o a disporre bonifici verso società a lui riconducibili, senza autorizzazione dei giudici e, soprattutto, a loro insaputa.

Il curatore depositava al Giudice un’istanza di autorizzazione ad effettuare pagamenti. Sulla base dell’autorizzazione, la Cancelleria del Tribunale emetteva in doppio il mandato del pagamento. L’esemplare inviato alla banca, però, veniva modificato dal curatore, con l’aggiunta di cifre accanto all’importo per cui era stata ottenuta l’autorizzazione. In questo modo il professionista riusciva ad ottenere somme superiori a quelle approvate. Grazie alle sue competenze professionali, il commercialista era riuscito ad appropriarsi indebitamente di ben 1.072.317 euro.

Le indagini svolte dalla Procura della Repubblica e dai finanzieri monzesi hanno permesso di individuare una società immobiliare nella disponibilità del commercialista finito in carcere, a cui è intestato un immobile con 5 appartamenti e tre box in Milano. I beni sono stati sequestrati e verranno affidati ad un amministratore nominato dall’Autorità Giudiziaria, per recuperare il milione di euro sottratto illecitamente ai fallimenti.