Un dossier che documenta aiuti di Stato in favore di numerose concessionarie autostradali italianeè stato presentato a Bruxelles alle commissarie Ue per la concorrenza, Margrethe Vestager, e per il mercato interno, Elzbieta Bienkowska, giovedì 18 dicembre. Gli autori del documento sono Monica Frassoni, presidente dei Verdi europei, Anna Donati, esponente di Green Italia – Verdi europei, e gli eurodeputati Ernest Urtasun, Margrete Auken e Pascal Durand. A collaborare con loro per quanto concerne Pedemontana, il coordinamento medese Insieme in Rete.
Il dossier denuncia defiscalizzazioni e proroghe delle scadenze delle concessioni: si tratta di pratiche in contrasto con la normativa comunitaria, che prevede invece di rimettere a gara l’assegnazione delle concessioni scadute. Rifacendosi allo Sblocca Italia, che sottopone la concessione di vantaggi di questo tipo al giudizio delle autorità europee, i Verdi Ue chiedono alla Commissione di non autorizzare la violazione delle regole vigenti (che, tra l’altro, peserebbe in modo considerevole sul bilancio pubblico italiano).
«Denunciamo il tentativo del governo italiano di tornare a concedere proroghe e vantaggi a concessionarie autostradali che già hanno goduto dello stesso privilegio in anni passati, e che oggi tornano a battere cassa – hanno dichiarato Frassoni e Donati, che elencano come esempio le autostrade del Gruppo Gavio, Autobrennero, Autovie, Brescia-Padova, oltre alla Pedemontana, per la quale è stata chiesta una ingente defiscalizzazione. E spiegano -: Sulla Sat è appena stata aperta una procedura d’infrazione perché il governo non ha rispettato le norme in materia di appalti e di durata della concessione. Quanto alla BreBeMi, abbiamo segnalato che il governo ha promesso di contribuire a coprire il crescente deficit di esercizio con 330 milioni di euro, pur se la condizione per vincere la concessione era stata la promessa di non pesare sulle casse dello Stato. Denunciamo, infine, l’esenzione fiscale proposta su base retroattiva per l’autostrada Orte-Mestre, un faraonico progetto lungo 400 km che costerà ai cittadini italiani, nella migliore delle ipotesi, 1 milione di euro al km e la cui utilità è fortemente contestata».
Già nel corso della passata legislazione i Verdi Ue, supportati da comitati ed associazioni, avevano preso contatto con i commissari europei per il mercato interno e per la concorrenza. Il commissario Barnier aveva deciso di chiedere alle autorità italiane di fornire maggiori informazioni sulll’art. 5 dello Sblocca Italia, aprendo una procedura chiamata Eu-pilot, fase precedente all’avvio di una procedura di infrazione.
«Oggi – concludono Frassoni e Donati -, dopo l’approvazione definitiva dello Sblocca Italia e l’annunciata richiesta di autorizzazione alla Commissione da parte del governo italiano per concedere le proroghe e altri vantaggi, la Commissione Juncker deve agire. Anche perché l’Italia non è un caso unico: anche in Spagna e in Francia si verificano episodi simili, pur se di portata minore».
In apertura, lavori di Pedemontana a Lentate sul Seveso