Sciopero Cgil-Uil: la Brianza in piazza a Milano con un carro “interstellare”

Il corteo sfilerà dai bastioni di Porta Venezia, concentramento previsto per le 9.30, fino al Duomo dove ci sarà il comizio conclusivo.
“Così non va” questo lo slogan dello sciopero di tutti i settori indetto a livello nazionale da Cgil-Uil . In piazza a Milano domani 12 dicembre ci sarà anche la Brianza e lo farà con un carro interstellare.
Il corteo sfilerà dai bastioni di Porta Venezia, concentramento previsto per le 9.30, fino al Duomo dove ci sarà il comizio conclusivo. Il clima è caldo e secondo le previsioni delle segreterie provinciali, e nonostante l’assenza della Cisl, dovrebbe partecipare allo sciopero un numero significativo di lavoratori «La sensazione è positiva – spiegano Maurizio Laini e Luigi Soldavini rispettivamente segretari generali di Cgil MB e Uil MB – settimana scorsa sono state tenute oltre 200 assemblee sindacali nelle imprese brianzole e questa settimana ne stiamo facendo altrettante». Motivazioni dello sciopero: vendicare diverse politiche economiche, una vera riforma della Pubblica Amministrazione, il rinnovo dei contratti pubblici e privati e poi i temi delle minori sicurezze portate dal Job Act o il taglio ai fondi per i patronati. “In Brianza ci sono i 10mila casi di persone a cui rischia di scadere la cassa integrazione ma non possono ancora andare in pensione e poi si parla di un 40% dei giovani che cerca di trovare lavoro e non lo trova” snocciolano alcuni dati i sindacati.
A Milano la Brianza farà sicuramente la sua parte, i gruppi dei giovani stanno curando alcuni aspetti organizzativi: “Stiamo ultimando proprio questa mattina (11 dicembre ndr) un carro che avrà la forma di un’astronave e vuole simboleggiare il futuro, quello che propone Renzi ci sembra molto vintage, un ritorno al passato su diritti e tutele» spiega Alice Filippelli del Gruppo Giovani Cgil MB. Il carro non passerà di certo inosservato, saranno distribuiti volantini (vedi foto sotto) e l’astronave sarà animata dal dj George K.
Assente quindi la Cisl che non ha riconosciuto le motivazioni dello sciopero e non ha aderito : “Ci dispiace, con la sua presenza sarebbe di certo stato un segnale più forte. Ma forse è una cosa che riguarda più noi sindacati, perché la gente e i lavoratori la sentono meno” conclude Laini.
In foto in apertura da sinistra Luigi Soldavini e Maurizio Laini