È nato il Comitato Cuori Biancorossi per aiutare l’Ac Monza Brianza 1912

Un centinaio di tifosi ha preso parte ieri sera alla presentazione del Comitato Cuori Biancorossi, che nasce con lo scopo di coinvolgere direttamente i tifosi nella gestione della principale società di calcio della provincia.
Un centinaio di tifosi ha preso parte ieri sera alla presentazione del Comitato Cuori Biancorossi, che nasce con lo scopo di coinvolgere direttamente i tifosi nella gestione della principale società di calcio della provincia.
L’incontro, tenutosi all’Urban Center, è stato organizzato nei giorni più difficili della storia dell’Associazione Calcio Monza Brianza 1912, il club fondato nel 2004 per rilevare gli asset e il titolo sportivo del fallito Calcio Monza. Se infatti entro il prossimo 27 dicembre nessun soggetto provvederà a una ricapitalizzazione per la somma di 1 milione e 158.270 euro, come richiesto in Assemblea straordinaria dei soci, il sodalizio verrà liquidato. C’è un diritto di opzione da parte di LuckySeven, la società di proprietà dell’inglese Anthony Armstrong-Emery, titolare del club, che scade venerdì prossimo, mentre nei successivi 15 giorni potrebbe per Legge farsi avanti qualcun altro ad acquistare, con sovrapprezzo, le 120mila azioni dell’Ac Monza Brianza 1912.
Il Comitato Cuori Biancorossi, ideato dai tifosi Matteo Fraschini e Luca Viscardi, vuole dunque sfruttare questa opportunità per fare in modo che i supporters del Monza, attualmente militante in Divisione Unica, non rimangano in balia dell’imprenditore ”avventuriero” di turno, ma vengano coinvolti attivamente nella gestione del club. L’obiettivo ambizioso è quello di arrivare alla costituzione di una società che rilevi una parte delle azioni del Monza per poter dire la sua nelle decisioni strategiche per il futuro del sodalizio di via Ragazzi del ’99. Di tempo a disposizione non ce n’è molto, ma la volontà è tanta. “Noi, come molti di voi, abbiamo dedicato tanto tempo e passione per il Monza – ha esordito Viscardi – Viste le ultime vicissitudini societarie io e Matteo abbiamo deciso di non restare con le mani in mano”. “Il Monza rischia la liquidazione a campionato in corso – ha proseguito Fraschini – evento che a noi risulta che si sia verificato di recente solo alla Salernitana e quando ormai stava disputando la Terza Categoria. Aspettiamo l’avvento dell’ennesimo soggetto di pessima reputazione o facciamo qualcosa come è stato fatto in altre piazze, dove sono state acquistate dai tifosi piccole quote del club di calcio in modo da partecipare attivamente alle decisioni dello stesso? Noi riteniamo che sia giunto il momento di un azionariato popolare anche a Monza e per questo abbiamo ideato il Comitato Cuori Biancorossi. Da quando ne abbiamo parlato sui blog e sui social forum abbiamo ricevute diverse promesse di partecipazioni in denaro. Siamo potenzialmente una forza che può andare ad affiancarsi a qualcuno dei gruppi che si stanno proponendo come acquirenti della società. Tra l’altro siamo proprio stati contattati da Davide Lucianò (titolare di CMB Immobiliare, ndr), che fa parte di uno di questi gruppi (quello targato “MB”, ndr)”.
Lucianò, presente in sala, ha dichiarato che “l’imprenditoria brianzola ha già staccato virtualmente assegni per dare una mano al Monza. Se c’è qualcuno serio che acquista il club noi siamo pronti a fare la nostra parte”.
Tra gli ospiti era presente Diego Riva, membro del consiglio di coordinamento di Supporters in Campo e rappresentante in Italia di Supporters Direct Europe: “Ci sono 18 realtà in Italia che vi hanno preceduto – ha spiegato – Gli esempi più virtuosi sono quelli dei sostenitori dell’Ancona e del Taranto, che sono proprietari rispettivamente del 2% e del 10% dei club per cui tifano. Grazie al supporto dei tifosi l’Ancona è salito in 4 anni dall’Eccellenza alla Divisione Unica. I gallesi dello Swansea City, con l’aiuto dello Swans Trust, sono risaliti in 10 anni dalla quarta alla prima serie inglese, dove militano tuttora. Dunque, il consiglio che vi do è: se nei prossimi giorni arriverà il ‘salvatore della patria’ non dimenticatevi comunque questi esempi virtuosi. Agli amministratori pubblici presenti in sala dico: introducete come clausola per la concessione dello stadio l’inserimento nel Consiglio d’amministrazione della società di un rappresentante dei tifosi. Perché è in questa sala che c’è il Calcio Monza, perché il calcio senza tifosi perde la propria anima. Il tifoso non è un cliente, è il cuore del calcio”.
L’unico amministratore comunale presente era il consigliere delegato allo Sport, Silvano Appiani, anch’egli invitato a parlare al microfono: “La volontà della nostra Amministrazione è naturalmente che il Monza viva come espressione della città e non come mera proprietà privata. Avevamo chiesto alla società di riqualificare lo stadio Brianteo rendendolo polisportivo e polifunzionale ospitando anche altre attività al suo interno. Entro lo scorso 15 novembre i dirigenti del club dovevano presentare un progetto definitivo da 30 milioni di euro e invece qualche settimana prima ce ne hanno mostrato la bozza di uno da 6-7 milioni di euro. Inoltre non hanno rispettato le ultime scadenze del piano di rientro dai debiti pregressi e non hanno fatto eseguire opere in conto canone per 57mila euro. Si trattava di lavori urgenti richiesti dalla Commissione provinciale di vigilanza presieduta dal prefetto. Siccome dopo l’Assemblea straordinaria dei soci la dirigenza del Monza ci ha chiesto una proroga dei vari termini scaduti e data la volontà del sindaco Roberto Scanagatti di non chiudere lo stadio, abbiamo contattato la Prefettura e ieri (l’altroieri, ndr) la Giunta ha approvato una delibera con la quale si stabilisce che i lavori di messa in sicurezza li eseguirà il Comune entro il prossimo 31 marzo, ma saranno addebitati alla società di calcio (che lo scorso 30 giugno pare avesse già circa 2 milioni e 200mila euro di debiti, ndr). Cosa spero da tifoso? Io sono figlio di uno che fu consigliere del club dei Fedelissimi Biancorossi e di un’abbonata al Calcio Monza e sono padre di uno che è stato negli ultras. Dunque sento molto la difficile situazione. Da sportivo ritengo pressoché indispensabile che la città abbia una squadra di calcio. Tra l’altro lo sport di vertice serve anche per il turismo. E in questo momento devo dire che lo sport monzese sta andando bene dal punto di vista dei risultati. Purtroppo in questo settore il territorio non risponde a livello di imprenditoria (affermazione in contrasto con quella di Lucianò, ndr). L’iniziativa che nasce stasera è importante perché proviene dalla base”.
A proposito di base, ha portato la sua testimonianza anche Massimiliano Armenante, probiviro di Sogno Cavese, il supporters trust che sostiene il Cava United, società di Terza Categoria (la Cavese 1919 di Serie D è invece gestita col modello tradizionale): “Tre anni fa, in seguito al fallimento della Cavese, a Cava de’ Tirreni si è intrapresa una nuova avventura, quella di un ‘community club’, una società cooperativa interamente gestita dai tifosi. È stata organizzata una colletta che ha portato alla raccolta di 220mila euro. Il nostro motto è ‘Il calcio è della gente’”.
All’incontro era presente anche il direttore tecnico del Monza, Alfredo Pasini: “Questa iniziativa è lodevole – ha sottolineato – Non so quanti fondi si riusciranno a trovare, ma si tratta di qualcosa che porta entusiasmo, che unisce i tifosi. Noi come società speriamo di far bene sul campo (anche per renderla più appetibile per eventuali compratori, ndr). In questo momento ci sono trattative aperte, ma di concreto non c’è nulla. I prossimi giorni, però, saranno determinanti”.
Già, i prossimi giorni… Saranno gli ultimi dell’ultracentenario club? Ieri è tornato a Monza l’inglese Dennis Bingham, proprietario di Royal Pearl International Llc (società di trasporti e servizi con sede in Oman), per riprendere la trattativa d’acquisto di LuckySeven con Armstrong-Emery via telefono dalla sede del centro sportivo Monzello in modo da poter visionare i documenti che continua a richiedere. Il presidente è, come da circa due mesi a questa parte, rifugiato in un hotel di Ras Al-Khaima, negli Emirati Arabi Uniti. La sua residenza nel Principato di Monaco non sarebbe ritenuta un luogo sicuro a causa delle minacce ricevute dagli investitori brasiliani e singaporesi che si sentono truffati da EcoHouse Group, la multinazionale di sua proprietà che ha sospeso le attività in seguito alle inchieste internazionali riguardanti il suo operato. La differenza tra domanda e offerta non starebbe nel prezzo (un euro), ma nella percentuale di quote di LuckySeven da rilevare: “AAE” vorrebbe mantenerne il 50%, mentre il connazionale le vorrebbe tutte. Mentre i due s’“azzuffano” (o fanno finta, come sospettano in molti), diversi gruppi di acquirenti restano in attesa. In “pole position” c’è sempre la cordata lombardo-veneta composta principalmente da un imprenditore vitivinicolo padovano (con attività nel trevigiano) e un immobiliarista; al loro fianco la cordata brianzola di cui fa parte Lucianò, che ha alla guida l’imprenditore multitasking Pierluigi Brivio, che vede in squadra il cugino Mario Rocca, presidente di Cave Rocca (calcestruzzi), e che potrebbe arruolare Davide Erba, titolare di Stonex Corporate (strumenti di misurazione per la topografia e il cantiere, smartphone, mappe digitali) ed ex presidente della Fiammamonza 1970 di calcio femminile, interessato a una quota del 10-15%. Alle loro spalle s’insinua la cordata lombardo-svizzera formata principalmente da due costruttori: uno è elvetico, l’altro dovrebbe rispondere al nome di Angelo Narducci di Prisma Costruzioni, che ci aveva già provato tre anni fa con la cordata che voleva come presidente l’avvocato Raffaele Della Valle e di cui facevano parte Giancarlo Sangalli (servizi ambientali), Giuseppe Malegori (manutenzione del verde) e Paolo e Mario Vergani di Kopron (logistica). Quello che diventerebbe responsabile dell’area tecnica, cioè l’attuale allenatore del Chiasso, ed ex giocatore di Bari, Juventus, Barcellona e Milan, nonché campione del mondo con la Nazionale, Gianluca Zambrotta, avrebbe fatto un giro per il Monzello nella giornata di mercoledì e ieri mattina l’amministratore delegato del Monza, Maurizio Prada, si è recato in Svizzera per parlare a quattr’occhi con gli aspiranti acquirenti. Nel pomeriggio precedente l’a.d. aveva incontrato i rappresentanti delle altre due cordate. Per Prada il “tour” mondiale alla ricerca del miglior offerente proseguirà in questo fine settimana: secondo indiscrezioni da oggi fino a martedì prossimo sarà negli Emirati Arabi Uniti. Incontrerà finalmente il presidente “in esilio”?
Intanto s’avvicina la data del 16 dicembre, giorno entro il quale i dipendenti dovrebbero incassare gli stipendi di settembre e ottobre per non far incorrere in penalizzazioni la società. La sensazione è che la scadenza potrebbe essere rispettata solo in caso di ricapitalizzazione da parte di LuckySeven. E qualche giorno dopo è in calendario col circoletto rosso lo svincolo dei giocatori, che hanno messo in mora il club lo scorso 6 novembre.
Domani alle ore 14.30 i ragazzi biancorossi giocheranno a Pordenone: il morale sarà sotto i tacchi anche per via delle due sconfitte nelle ultime due partite, ma sarà d’obbligo vincere per continuare a dare un senso al loro lavoro in settimana e per dare almeno una gioia ai tifosi ormai disposti a tutto per il loro vecchio e caro Monza.