Expo2015, intervista a 360° al neo assessore regionale Fabrizio Sala

Fresco di nomina ad assessore regionale alle Infrastrutture, abbiamo intervistato Fabrizio Sala, sottosegretario a Expo 2015. A che punto sono i lavori?
Fresco di nomina ad assessore regionale alla Casa, abbiamo intervistato Fabrizio Sala, già sottosegretario a Expo 2015. A che punto sono i lavori?
Il cantiere è totalmente operativo. I lavori in corso interessano tutte le sue diverse aree. Relativamente all’appalto sulla piastra siamo al 70% dei lavori, che termineranno un paio di mesi prima dell’inizio dell’evento.
Sono già stati consegnati i primi lotti ai rappresentanti di Paesi e Corporate Participants. È iniziato quindi ufficialmente il percorso operativo che poterà alla costruzione dei padiglioni nazionali. Prima nazione ad avere avviato i lavori è stata ad aprile la Germania, in estate oltre 60 Paesi hanno già iniziato a costruire il proprio padiglione espositivo.
Dal punto di vista alle Infrastrutture strade di raccordo, collegamenti ferroviari e nuove linee della metropolitana, come si sta procedendo?
La realizzazione del grande ridisegno di potenziamento e la modernizzazione della rete infrastrutturale è un elemento fondamentale per la riuscita dell’Expo: un evento di queste proporzioni può infatti funzionare solo se il territorio è predisposto a gestire la mobilità del flusso di visitatori previsto.
Le principali opere che stiamo realizzando, e che prevedono investimenti complessivi per oltre 10 miliardi di euro, rivestono pertanto un’importanza cruciale per l’intero Nord Italia.
Sono in corso i lavori per la realizzazione della Pedemontana e della Tangenziale Est Esterna di Milano; inoltre stiamo procedendo per realizzare anche le opere viarie connesse all’accessibilità del sito, le opere infrastrutturali metropolitane e ferroviarie e alcuni interventi volti a migliorare la fruibilità e l’accessibilità degli aeroporti lombardi. E’ già entrata in funzione la direttissima Bre-Be-Mi.
Tutte le opere stanno procedendo in modo efficiente sotto il profilo dei costi e nel rispetto dei tempi programmati, ed i lavori saranno ultimati in tempo per l’avvio della manifestazione.
Con Expo Milano 2015 la città si candida a migliorare l’interazione con i cittadini e tra i cittadini, a diventare cioè una Smart City. Quali sono gli strumenti a disposizione dei visitatori e dei milanesi per raggiungere questo obiettivo?
La Smart City, ovvero la Città Intelligente, è un territorio urbano che – grazie alle nuove tecnologie, in particolare quelle digitali – semplifica la vita dei cittadini e delle imprese in tutti i campi: mobilità, servizi alla persona, business, comunicazioni, sostenibilità e riduzione degli sprechi.
Regione Lombardia già da tempo ha orientato le sue politiche per il territorio alla creazione della Smart City grazie a misure innovative per i trasporti pubblici e privati, per l’accesso ai servizi sanitari, per la diffusione delle infrastrutture digitali, per il risparmio energetico.
Expo 2015, in tema di Smart City, sarà al contempo un punto di arrivo e un punto di partenza. Punto di arrivo perché Milano e la Lombardia dovranno presentarsi all’appuntamento con infrastrutture “intelligenti” potenziate, così da permettere a visitatori e imprese di trarre il massimo profitto dall’esperienza dell’Esposizione. Punto di partenza, invece, perché l’Expo stessa, con un Sito Espositivo costruito come una “Smart City” in miniatura, sarà luogo di sperimentazione e di propagazione di nuovi modi di comunicare, di interagire, di fare impresa, di vivere l’ambiente urbano.
Qual è il livello di penetrazione a livello cognitivo del pubblico rispetto all’Expo? Quali sono le iniziative rivolte in questa direzione?
Direi che più ci avviciniamo all’evento è più aumenta la conoscenza e l’interessa delle persone nei confronti dell’Expo 2015, soprattutto dei temi che verranno trattati durante l’Esposizione. Solo due dati per intenderci: la stragrande maggioranza degli italiani (82%, ma arriva al 97% per i lombardi) conosce ormai il tema dell’Expo e la città in cui si svolgerà, dato di molto superiore a quanto risultava nel 2011 (poco più del 50%, fonte: Tci, TurisMonitor 2012). Inoltre, il 73% degli italiani (l’85% dei lombardi) si dichiara favorevole a una visita dei padiglioni di Expo 2015.
Da parte di Regione Lombardia per sensibilizzare sempre di più i nostri cittadini nei confronti di questa occasione unica che abbiamo davanti abbiamo dato il via al Lombardia Expo Tour: un road–show di presentazione nelle 12 province lombarde. L’obiettivo del Tour è quello di rendere partecipe la popolazione lombarda attraverso l’identità e la cultura specifica di ciascuna provincia. Grazie al Lombardia Expo Tour, l’Expo arriva nelle città lombarde.
Gli eventi che caratterizzeranno il road-show sono volti a valorizzare la diversità di ogni territorio seguendo il filo conduttore del tema dell’Expo: nutrire il pianeta, energia per la vita. In ogni provincia organizziamo:
- i mercatini Campagna Amica, mercati agricoli realizzati in collaborazione con Coldiretti, che valorizzano non solo i prodotti della provincia ospite ma tutti i prodotti del territorio lombardo.
- un momento di spettacolo con Davide Van De Sfroos che porta il progetto “Terra&Acqua di Lombardia” in tutte le province. Concerto di cui Davide Van De Sfroos è direttore artistico e conduttore, che attraverso musica, immagini e momenti di narrazione di fatti storici, aneddoti e leggende promuove e valorizza la storia e la cultura dei diversi territori.
Expo è sinonimo di cultura. Quali saranno gli eventi più importanti che animeranno i sei mesi della manifestazione?
L’Italia, da sola, vanta la metà del patrimonio culturale mondiale. La Lombardia, da questo punto di vista, è tra le regioni più ricche del Belpaese. Dai grandi palazzi alle cattedrali, dai teatri d’opera alle pinacoteche, dai siti Unesco alla varietà dei paesaggi urbani e naturali, il territorio lombardo è ovunque solcato dall’impronta della civiltà: ogni epoca – preromana, imperiale, longobarda, comunale, signorile, rinascimentale, risorgimentale, industriale – ha lasciato nel capoluogo, nelle province e persino nei più piccoli municipi tracce molto profonde, con una continuità che non ha eguali fuori dall’Italia.
Questo patrimonio, insieme a quello dell’intero Paese, sarà una delle attrattive più forti per i visitatori che verranno in Italia, in Lombardia e a Milano in occasione dell’Expo 2015.
È pertanto fondamentale definire un programma di interventi, attività ed eventi culturali e sportivi “OLTRExpo” che costituisca una vetrina nazionale e internazionale per promuovere il patrimonio culturale lombardo e le iniziative culturali, espositive e di spettacolo, gli interventi rivolti ai giovani talenti e alle imprese culturali che si svolgeranno in tutto il territorio lombardo. Le iniziative individuate confluiranno in un unico palinsesto che avrà massima visibilità nei principali luoghi di snodo di passaggio dei visitatori, facilitando la fruizione degli eventi.
Si sta inoltre verificando la realizzazione di una “Card Cultura” per l’accesso a musei, mostre e luoghi culturali, integrata ai servizi di trasporto ed estesa alle regioni Piemonte e Veneto. A Milano durante il semestre di Expo ci sarà un palinsesto di altissimo livello che animerà la città, a partire dalle mostre su Van Gogh, Leonardo da Vinci e Giotto, solo per citare quelle iniziative che certamente avranno un successo straordinario di pubblico.
Secondo uno studio di Assitalia del 2012 è previsto un deficit di 50.000 posti letto alla settimana durante la manifestazione. Come state affrontando questo problema?
Sappiamo che per i sei mesi dell’evento sono previsti venti milioni di visitatori, di cui almeno un terzo stranieri. È dunque evidente come il settore del Turismo sarà tra quelli che potranno maggiormente beneficiare di Expo 2015.
Regione Lombardia sta già da tempo lavorando per creare le condizioni che consentano a tutti gli operatori del comparto di cogliere un’irripetibile opportunità di crescita. Rendere attrattivo e ricettivo un territorio significa infatti dar vita a un intero ecosistema di servizi che spazia dal potenziamento delle infrastrutture alla riqualificazione del territorio, da un’adeguata promozione internazionale alla creazione di piattaforme di marketing digitale integrate, dalla rivitalizzazione dell’offerta culturale al potenziamento dell’assistenza sanitaria e della sicurezza.
Il nostro obiettivo è quello di innalzare il livello dell’offerta turistica attraverso la formazione degli operatori, la qualificazione dei servizi di accoglienza e la creazione di nuovi prodotti turistici in linea con le richieste del mercato mondiale.
Questo perché non ci interessano soltanto i sei mesi di Expo, ci interessa anche il dopo, per questo vogliamo creare una rete per valorizzare i nostri territori e per investire sul futuro e sulla ricaduta positiva che avrà Expo 2015.
Per questi motivi Regione Lombardia ha deciso di investire sul turismo lombardo 100 milioni di euro, con LOMBARDIA CONCRETA.
Abbiamo scelto di farlo in un modo non generico, ma finalizzato a un preciso risultato: il miglioramento qualitativo del sistema di offerta turistica e commerciale, per aumentare la nostra competitività nei confronti di un mercato sempre più qualificato e concorrenziale, e per rispondere alle alte aspettative del grande flusso di visitatori stranieri che arriverà in Lombardia.
Destinatari di questa misura saranno le imprese lombarde che operano nel settore dell’accoglienza turistica, dei pubblici esercizi (ristoranti e bar) e del commercio alimentare al dettaglio, per la realizzazione di progetti di miglioramento delle strutture, tramite investimenti strutturali in beni materiali e in nuove tecnologie.
Dopo il 2015 cosa rimarrà delle strutture dedicate all’evento nella città che lo ospita?
Il dopo-Expo è considerato da Regione Lombardia importante quanto l’Esposizione stessa perché determinerà conseguenze durature per il territorio negli anni a seguire. La storia delle esposizioni internazionali e universali, insieme a quella di altri grandi eventi di rilevanza mondiale, offre innumerevoli esempi sia positivi che negativi della gestione della fase successiva di tali appuntamenti e insegna che senza una preventiva pianificazione, pur a fronte di investimenti importanti, i risultati finiscono per essere modesti.
Al termine dell’evento EXPO, l’area del sito espositivo e le infrastrutture realizzate rimarranno all’eredità del territorio.
Oltre alle grandi infrastrutture di accesso e alle opere realizzate per la sicurezza idraulica e per la valorizzazione dell’intorno, si pensi alle vie d’acqua o alle opere di illuminazione pubblica da una parte, ma anche a tutte quelle opere di infrastrutturazione “invisibili” quali le reti e servizi in sottosuolo per attrezzare e urbanizzare l’area, rimarranno quali valore ereditato a beneficio principalmente del sito, ma anche di tutto il territorio metropolitano circostante: si pensi alla restituzione di un suolo bonificato e di un settore del territorio ecosostenibile dal punto di vista energetico e dal punto di vista delle dotazioni complessive di alta qualità con caratteristiche di grande flessibilità di utilizzo.
L’Expo sarà anche uno strumento trainante per il Made in Italy, per dimostrare il nostro savoir faire e per ridare valore all’immagine del nostro paese che negli ultimi anni, complice la crisi economica e la classe dirigente, è in calo. Qual è il suo parere a tal proposito?
Expo 2015 si candida a diventare lo spartiacque definitivo, per la Lombardia come per l’intero Paese, tra la peggiore crisi del Dopoguerra e il consolidamento di quella ripresa economica, sociale e culturale di cui già si scorgono i barlumi.
Dobbiamo assolutamente pertanto riuscire a sfruttare pienamente questa straordinaria occasione per dare l’immagine giusta a tutto il mondo che ci guarda.
Da questo punto di vista Regione Lombardia considera Expo 2015 una priorità strategica non solo sul tema più strettamente legato al cibo e quindi all’alimentazione e all’agricoltura, ma anche un’opportunità per generare e consolidare uno sviluppo a 360°, per rafforzare il partenariato istituzionale, le relazioni internazionali e la cooperazione allo sviluppo, per cogliere e rafforzare ogni ricaduta e potenzialità dell’evento.
Ma perché Expo 2015 sia un successo si dovrà ragionare soprattutto in un’ottica italiana, di Sistema Paese.
In un’expo moderna, e spiccatamente italiana, il sito espositivo non potrà essere l’unica meta dei visitatori. Vorranno di più. Vorranno vedere l’Italia del loro immaginario: quella dell’arte, del cibo, della cultura, dei paesaggi, della moda, del design. Un’Italia che non è solo a Milano né solo in Lombardia.