
Vittoria sofferta e per la verità immeritata del Monza a Pordenone, che adesso spera in una soluzione positiva delle vicende societarie nella settimana entrante.
Vittoria sofferta e per la verità immeritata del Monza a Pordenone, che adesso spera in una soluzione positiva delle vicende societarie nella settimana entrante.
In terra friulana la squadra biancorossa ha interrotto la miniserie negativa (2 sconfitte), niente a confronto di quella inanellata dalla compagine neroverde (con quella di oggi sono 9 le partite perse consecutive). Ai padroni di casa non è servito neanche l’avvento sulla panchina del terzo allenatore, Fabio Rossitto, che in due match non ha racimolato niente. Se da una parte c’è da registrare la prosecuzione della contestazione da parte della tifoseria del Pordenone, dall’altra c’è da sottolineare l’encomiabile comportamento di quella brianzola: il Monza Club Libertà ha svuotato il proprio salvadanaio (2.500 euro) per consentire ai giocatori e allo staff tecnico di recarsi in trasferta un giorno prima, onde evitare affaticamenti che avrebbero potuto compromettere la prestazione; i SAB hanno invece seguito con una discreta pattuglia i loro beniamini fino all’“Ottavio Bottecchia”, sostenendoli e applaudendoli prima, durante e dopo la partita. È proprio il caso di ricordare un coro che andava molto di moda negli anni ’80, quando si lottava spesso per la salvezza in Serie B: “Il cuore biancorosso batte ancora, la nostra lotta è cominciata ora!”. Ora si lotta per la sopravvivenza di 102 anni di storia calcistica della città. L’unica che sembra volersi estraniare è la proprietà, cioè la società LuckySeven, cioè il presidente del club Anthony Armstrong-Emery, al quale restano 5 giorni per immettere nelle casse di “via Ragazzi del ’99” 1 milione e 158.270 euro, una sorta di acconto per salvare il Monza dal fallimento.
Tornando a parlare di chi fa il suo dovere, cioè i dipendenti che lavorano da 3 o 4 mesi, a seconda dei casi, senza ricevere lo stipendio, possiamo affermare che anche oggi non hanno risparmiato impegno e determinazione fino al triplice fischio. Certo è mancata la lucidità in diversi frangenti, soprattutto in fase offensiva, ma non si può in questo momento chiedere di più a loro e ai tecnici che li mettono in campo. Il risultato giusto di oggi era lo 0-0, ma come spesso è accaduto quest’anno è bastato un episodio per cambiare il corso della partita degli uomini allenati da Fulvio Pea.
Il tecnico biancorosso non ha potuto disporre dello squalificato Beduschi, sostituito in difesa dal recuperato Zullo, e di Gasbarroni, D’Alessandro e Radrezza, ancora infortunati o in ritardo di condizione. In mediana Burrai è stato preferito a Perini, mentre l’attaccante Margiotta è tornato titolare a scapito del centrocampista Foglio, diventato papà a inizio settimana. Da segnalare che in avvio Vita svariava sulla tre quarti, proponendosi spesso come ala destra.
La cronaca del primo tempo è scarna. Le occasioni per il Monza sono perlopiù frutto di errori marchiani dei neroverdi. Al 7′ un disimpegno sbagliato di Rosania consegna il pallone ad Anastasi che serve a destra per Vita il quale spreca tutto effettuando un tiro-cross troppo arretrato. All’11’, però, il cross di Vita dalla destra è ben eseguito ma Hetemaj liscia la sfera e il destro di Anghileri dal limite viene respinto in tuffo da Careri in corner. Al 18’ il Pordenone si fa vivo dalle parti di Viotti con Maccan che si gira in area ma la sua conclusione è svirgolata. 3’ dopo un calcio di punizione di Burrai da 30 metri è parato dal bravo numero 1 friulano. Nei 2’ di recupero Maracchi ha due ghiotte opportunità, però non le sfrutta al meglio.
La ripresa si apre con un calcio di punizione di Uliano battuto dall’out sinistro sul quale Rosania arriva di testa mandando fuori. Foglio rileva Margiotta e Vita si sposta a fare la seconda punta del 3-5-2. Al 16′ il neoentrato perde l’equilibrio al momento di concludere da buona posizione e per Careri la presa diventa facile. 1’ dopo si registra la prima svolta dell’incontro: un contatto tra Possenti ed Hetemaj, probabilmente una gomitata del primo, causa la caduta a terra del finlandese: l’arbitro non ha dubbi ed espelle il giocatore neroverde. Sulla successiva punizione Franchino tira una bomba da fuori area che centra in pieno la testa di Fissore, costringendolo ai soccorsi medici. Perini sostituisce Burrai e Vita, come a Mantova, non approfitta di un’uscita maldestra del portiere avversario. Poi è la volta di Zullo a lasciare il campo per Virdis e si assiste all’arretramento di Vita a centrocampo e a catena a quello di Franchino in difesa. Al 32′ Careri sventa una mischia in area neroverde. Al 37′ un destro di Perini lambisce il palo, così come al 40′ un colpo di testa di Maracchi. Al 43′ Vita anticipa Pramparo e crossa dalla destra per Virdis che spreca un’ottima occasione calciando debolmente verso Careri, il quale è straordinario 1’ dopo a respingere una botta a colpo sicuro di Hetemaj. Il portiere dei friulani non può nulla, però, al 46’, quando un tiro di Foglio da 30 metri viene deviato sottoporta dal piedino di Vita. Il Pordenone prova un disperato assalto e al 47′ protesta per un intervento di Massoni su Barbuti appena fuori dall’area biancorossa.
Il Monza porta a casa tre soffertissimi punti e domenica prossima alle ore 16 ospiterà al Brianteo il ripescato Arezzo, avversario sulla carta più ostico di quello odierno. Il fatto che si giocherà allo stadio di casa con il pubblico è una notizia: secondo indiscrezioni in settimana si è andati vicinissimi alla chiusura dell’impianto da parte della Commissione provinciale di vigilanza presieduta dalla Prefettura a causa dei lavori urgenti non eseguiti dalla società e solo l’intervento deciso dell’Amministrazione comunale avrebbe scongiurato la “figuraccia” e forse la sconfitta a tavolino. Il Monza aveva già pronta la richiesta di giocare a porte chiuse non avendo i soldi per affittare un altro stadio, ma difficilmente gli sarebbe stato concesso il permesso. Il Comune si è preso l’impegno di eseguire le opere entro il prossimo 31 marzo e addebiterà l’intervento al club calcistico, sempre che lo stesso venga salvato da qualcuno nelle prossime settimane.
Ricordiamo quali sono le quattro principali cordate desiderose di rilevare l’Associazione Calcio Monza Brianza 1912: quella italo-inglese capeggiata da Dennis Bingham, proprietario di Royal Pearl International Llc (società di trasporti e servizi con sede in Oman), che avrebbe al suo fianco Maurizio Antonio, detto “Morris”, Pagniello e Piervittorio Belfanti, entrambi imprenditori multitasking; quella lombardo-veneta composta principalmente da un imprenditore vitivinicolo padovano (con attività nel trevigiano) e un immobiliarista; quella brianzola, che ha alla guida l’imprenditore multitasking Pierluigi Brivio, che vede in squadra il cugino Mario Rocca, presidente di Cave Rocca (calcestruzzi), e Davide Lucianò, titolare di CMB Immobiliare, e che potrebbe arruolare Davide Erba, titolare di Stonex Corporate (strumenti di misurazione per la topografia e il cantiere, smartphone, mappe digitali) ed ex presidente della Fiammamonza 1970 di calcio femminile, interessato a una quota del 10-15%; quella italo-svizzera formata principalmente dall’elvetica FGR Impresa Generale (asset management), dal Gruppo Persichetti (costruzioni) e da Angelo Narducci di Prisma Costruzioni; il direttore tecnico designato da questa cordata è l’attuale allenatore del Chiasso, ed ex giocatore di Bari, Juventus, Barcellona e Milan, nonché campione del mondo con la Nazionale, Gianluca Zambrotta.
PORDENONE-MONZA BRIANZA 0-1 (0-0)
PORDENONE (3-5-2): Careri; Placido, Fissore, Rosania; Migliorini, Maracchi, Uliano (48′ s.t. Benatti), Conti, Possenti; Maccan (30′ s.t. Barbuti), Paladin (20′ s.t. Pramparo). A disp.: Bazzichetto, Buratto, Corrado, Minisini. All.: Rossitto.
MONZA BRIANZA (3-4-1-2): Viotti; Zullo (29′ s.t. Virdis), Briganti, Massoni; Franchino, Burrai (20′ s.t. Perini), Hetemaj, Anghileri; Vita; Margiotta (12′ s.t. Foglio), Anastasi. A disp.: Chimini, Rampi, Pessina, Zigoni. All.: Pea.
ARBITRO: Rapuano di Rimini.
MARCATORI: 46’ s.t. Vita.
NOTE: calci d’angolo 0-5; ammoniti Rosania, Placido, Uliano, Maracchi e Burrai; espulso al 17′ s.t. Possenti per gioco violento; recupero 2′ e 4′; spettatori circa 1000.