Presentato il calendario 2015 dell’Arma dei carabinieri, dedicato alle famiglie

La famiglia, le lettere, i momenti difficili nella vita professionale di un carabiniere, raccontati a chi è a casa ad aspettarne il ritorno, sono il soggetto del calendario dell’Arma presentato questa mattina a Monza,
La famiglia, le lettere, i momenti difficili nella vita professionale di un carabiniere, raccontati a chi è a casa ad aspettarne il ritorno, sono il soggetto del calendario dell’Arma presentato questa mattina a Monza, in contemporanea con il resto d’Italia.
Si apre con un particolare de “Il Nastro Rosso”, di Monica Aruta (vincitrice del 1° Premio per la categoria “Pittura” del Concorso Artistico Nazionale nell’anno del Bicentenario di Fondazione), il calendario 2015. Una mamma carabiniere che dolcemente poggia il suo berretto sul capo del figlio. Un gesto d’affetto, di condivisione, rappresenta il filo conduttore del nuovo calendario dei carabinieri, una panoramica di istantanee d’epoca e lettere, che raccontano l’altro aspetto della vita militare: quella di uomini e donne che servono il paese ma che allo stesso tempo a casa hanno genitori, mogli, mariti e figli.
A raccontare il 2015 dell’Arma è stato il Colonnello Gerardo Petitto, Comandante dei Carabinieri Gruppo Monza, questa mattina. Il nuovo calendario racconta l’Arma come una grande famiglia numerosa, una famiglia che vede genitori, coniugi, figli, condividere con il loro Carabiniere i sacrifici e le soddisfazioni di una vita certo non facile, ma estremamente bella e pulita, più spesso vissuta tra le mura della stessa caserma, in una pregnante comunione di servizio e affetti.
Questa l’essenziale ragione dell’immagine di una caserma in copertina. La caserma “Bergia” di Torino è stata infatti la prima sede, la prima “casa” Carabiniere. Da allora, la caserma è il luogo dove ogni militare inizia il suo cammino professionale, la casa che riceve anche le loro famiglie. Ed è a loro che l’Arma ha scelto di dedicare il calendario storico 2015.
Dai manoscritti dei carabinieri emerge chiaramente l’amore per la famiglia, alimento costante di quella straordinaria motivazione che ha scritto gloriose pagine di storia. Quelle madri, quelle mogli e quei figli che hanno ricevuto quelle lettere non hanno solo trepidato per la sorte dei loro cari, ma hanno anche avvertito intimamente l’orgoglio di essere parte viva e pulsante di quella storia.
A quelle famiglie, l’Arma ha voluto dedicare un pensiero riconoscente.
In foto in apertura Colonnello Gerardo Petitto