Provincia occupata, Gigi Ponti si schiera al fianco dei dipendenti

22 dicembre 2014 | 15:00
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Provincia occupata, Gigi Ponti si schiera al fianco dei dipendenti

I tagli al personale scatenano la protesta dei dipendenti di palazzo Grossi. In gioco ci sono circa 2.800 esuberi.

Provincia occupata per protesta contro i tagli di personale annunciati nei giorni scorsi. Venerdì mattina palazzo Grossi è stato invaso pacificamente da un’assemblea dei lavoratori organizzata da Cgil, Cisl e Uil preoccupati per il futuro dell’ente dopo il processo di riorganizzazione avviato dal governo Renzi. Al fianco dei lavoratori si è schierato Gigi Ponti, il presidente, che senza tanti giri di parole ha preso posizione a favore di un chiarimento veloce sul ruolo dell’ente e sui livelli occupazionali. “Vista la situazione – ha dichiarato Ponti -, dico che sono felice di farmi occupare”. Ponti ha ricordato che l’obiettivo non è la difesa dello status quo, perché “una riforma istituzionale delle Province serviva e serve ancora. E’ necessario però evitare provvedimenti frettolosi, ma accompagnare il percorso con l’attenzione e le risorse necessarie”.

Poche ore fa sulla questione è intervenuto anche il presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni. Toni preoccupati i suoi, anche perché in ballo ci sono circa 2.800 eusberi. Mica poco. I settori più a rischio? «Il trasporto pubblico locale e l’edilizia scolastica – ha spiegato Maroni -. Su questi due punti non potremo in alcun modo intervenire perché sono di competenza esclusiva della Provincia. Oltre al problema degli organici c’è poi quello dei fondi. Alle Province italiane si taglierà un miliardo di euro l’anno. La verità è che vogliono bloccare il sistema delle autonomie con un approccio demagogico che fa solo danni». Il prossimo passaggio sarà quello del decreto legge che Regione Lombardia dovrebbe adottare entro la fine dell’anno. L’obbiettivo è di stabilire deleghe e fondi a disposizione. “Condivido fino in fondo l’occupazione – prosegue il presidente – perché non c’è separazione tra la vostra preoccupazione e quella dell’Amministrazione: con ruoli diversi stiamo conducendo la medesima battaglia”.