Seveso, tutti pronti per il sacco col chip

Servirà a produrre meno rifiuti non riciclabili e a risparmiare, secondo Gelsia e l’amministrazione. Ma cosa ne pensano i cittadini?
Seveso ormai può dirsi pronta alla raccolta differenziata col chip, che partirà ufficialmente lunedì 8 dicembre, quasi 7 mesi dopo l’avvio della sperimentazione avviata a Baruccana.
L’incontro pubblico di lunedì 24 novembre all’Altopiano è stato l’ultimo dei tre con cui è stata presentata alla cittadinanza l’iniziativa denominata “Un sacco giusto”: i sacchi blu dotati di chip sono stati distribuiti, i sevesini sono stati avvisati, e, fra poco più di una settimana, “Un sacco giusto” sarà parte della quotidianità. Un mezzo per aumentare la percentuale di raccolta differenziata, diminuendo il cosiddetto “secco”, il rifiuto non riciclabile: i cittadini dovranno gettare quest’ultimo nel sacco blu, facendo attenzione a non sforare la “quota” fornita annualmente dall’amministrazione.
All’incontro di lunedì erano presenti, oltre al sindaco Paolo Butti e all’assessore Fabio Rivolta, anche due operatori Gelsia, che hanno rinfrescato la memoria dei numerosissimi partecipanti sulla questione differenziata, riepilogando “cosa si butta dove” e rispondendo a domande e dubbi.
Ma cosa ne pensano, i sevesini, del sacco blu? Gli incontri sono serviti? «Un po’ sì – ci ha detto Giangiacomo, 29 anni, residente all’Altopiano e presente all’incontro di lunedì -. Non si era ben capito come avrebbe funzionato la raccolta col chip: si aveva la sensazione che fosse un meccanismo in qualche modo punitivo, anche un modo per aumentare le tasse. Invece premia i virtuosi, abbassando le tasse a chi riesce a produrre meno rifiuto indifferenziato»: in effetti le multe scatteranno solo qualora non venisse rispettata la raccolta differenziata (il chip serve proprio a risalire alla famiglia “inadempiente”).
Con i soldi risparmiati grazie al sacco blu l’amministrazione abbasserà le tasse dei cittadini più zelanti nel ridurre i rifiuti, e, parallelamente, istituirà un servizio gratuito di raccolta differenziata su richiesta per i pannoloni: chiunque abbia in casa un bambino ancora piccolo o un anziano non autosufficiente potrà fare richiesta del ritiro del sacco (per ora provvisoriamente indicato come “rosso”).
Qualche dubbio, però, resta: «Mi sembra sembra una buona cosa, e per una buona causa – premette Giangiacomo -, di interesse ambientale e sociale. Temo però che l’interesse dopo un po’ scemerà – ipotizza -, un po’ perché diminuirà la paura di non farsi bastare i sacchi a disposizione, un po’ perché lo sconto, stando a quanto hanno detto stasera, non potrà essere consistente». In effetti Stefano Caldirola, dipendente Gelsia, ha ammesso che, se lo sconto fosse molto alto, molti si disferebbero della spazzatura in modo da risultare “virtuosi”: «Avremmo un danno ambientale più grave di quello che cerchiamo di risolvere», ha concluso.