Cristina Sottocorno: “Il mio libro tra Agatha Christie e Sophie Kinsella”

19 gennaio 2015 | 08:46
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Cristina Sottocorno: “Il mio libro tra Agatha Christie e Sophie Kinsella”

Dalla quarta di copertina: «Può un antico codice medievale contenere la chiave per leggere il nostro universo e cambiare il destino del mondo? Può un meraviglioso abito di Alexander Wang abbinarsi a delle Prada Glitter tacco 12 color pavone?».

Fashion Code(x), di Eclissi Editrice, è l’ultimo libro della monzese Cristina Sottocorno. Un giallo con una protagonista apparentemente da chick-lit: una trentenne single con la passione per la moda e la tendenza allo shopping compulsivo, divisa tra lavoro e aperitivi con le amiche. Chi ha già letto Fashion(&)Victims, pubblicato nel 2009, ritroverà quindi Ginevra Ferri, responsabile del Settore Opere d’Arte e Antiquariato di una grande compagnia assicurativa, questa volta alle prese con la verifica delle varianti ambientali per la conservazione di un raro incunabolo, che la porterà a indagare su una confraternita misteriosa e antichissima.

fashion-codex«Gli impegni di lavoro e di mamma – dice Sottocorno, classe 1977 – sono prioritari, ma alla fine tornare da Ginevra è sempre divertente: una specie di boccata d’aria rinfrescante, anche se a volte mi piace dedicarmi a una scrittura più impegnata. Sicuramente ci sarà una prossima avventura, e sto già pensando a quale, magari anche lasciando Milano per venire ad indagare nella nostra Monza».

Dove trovi l’ispirazione? «I miei libri nascono dalla vita di tutti i giorni, da riflessioni estemporanee e spunti inaspettati: a volte basta incrociare lo sguardo di una donna vestita in modo particolare, o ascoltare una conversazione bizzarra, o leggere un articolo interessante sul giornale. Poi tutti i personaggi, i luoghi e le situazioni prendono corpo attingendo in egual misura dalla mia esperienza reale così come dalla mia immaginazione, che si nutre, neanche a dirlo, letteratura! E di film, di teatro…».

Impegnatissima, esperta di moda (ha un master in “Fashion Visual Merchandising”, ndr), quanto di te c’è in Ginevra Ferri? «Ginevra rappresenta per me la trentenne di oggi, in equilibrio precario fra le incombenze del quotidiano, i conti che non tornano e gli slanci vitali di una giovane donna che lavora e che ama anche concedersi quell’indispensabile leggerezza che aggiunge brio alle giornate. Da me ha preso l’amore per l’arte e per i libri antichi, per la moda e i vezzi tipicamente femminili. Per il resto Ginevra “vive di vita propria” e non mutua null’altro dall’autrice, anzi: ormai mi piace poterla annoverare nella schiera delle mie amiche».

Lettrice vorace di ogni genere, Cristina Sottocorno cita come modelli grandi nomi della letteratura mondiale (da Tolkien alla Jane Austen di Emma, senza trascurare Valerio Massimo Manfredi e la Rowling, e passando per Shakespeare, Flaubert, Poe e la Wolf). Con una menzione particolare per la torinese Stefania Bertola: «una penna briosa e frizzante, ironica e divertente, che sa descrivere con la giusta leggerezza la vita delle donne». Ma insomma, alla fine: Sophie Kinsella o Agatha Christie? «Agatha Christie è uno dei fari della mia cultura letteraria e non credo di essermi mai appassionata tanto a dei libri gialli come ai suoi primi romanzi letti in gioventù. Ma i miei romanzi sono un connubio fra il piacere del mistero e la leggerezza di una letteratura al femminile, stile Sophie Kinsella: nata per divertire, rilassare e sgombrare un po’ dai pensieri la testa delle giovani donne super impegnate e spesso super stressate -. E aggiunge -: Non si è mai una cosa sola! Le donne, soprattutto, sono creature complesse, un insieme di sfumature che non si può né arginare, né etichettare. Siamo un universo capace di adattarsi ad ogni forma, siamo il serio ed il faceto, il sacro ed il profano: antichi codici medievali e un paio di Prada Glitter. Come scriveva la compianta Alda Merini: “Se le donne sono frivole, è perché sono intelligenti ad oltranza”. E io condivido».