Spacciatore ucciso nel bosco di Cambiago, arrestati i presunti clienti killer

Accusati di essere gli assassini di un giovane spacciatore marocchino freddato con un colpo di fucile nei boschi al confine tra Cavenago Brianza e Cambiago (Milano), martedì mattina due persone sono state arrestate nel cremonese dai carabinieri di Monza,
Accusati di essere gli assassini di un giovane spacciatore marocchino freddato con un colpo di fucile nei boschi al confine tra Cavenago Brianza e Cambiago (Milano), martedì mattina due persone sono state arrestate nel cremonese dai carabinieri di Monza, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Milano.
Mustapha Delloufi, 30 anni, era stato trovato il 7 novembre scorso da un cercatore di funghi con una ferita da fucile da caccia alla nuca. Ad ucciderlo sarebbero stati due clienti, D.C. di ventotto anni e S.B. ventitreenne operaio, entrambi residenti nella provincia di Cremona. I due si sarebbero presentati a Delloufi fingendo di voler acquistare droga e di voler vendere un fucile da caccia, per poi sparare al loro spacciatore. Scampato all’agguato il cugino della vittima, anche lui spacciatore. Fondamentale per l’arresto dei presunti killer, la testimonianza di un terzo cliente. Arrivato sul luogo del delitto dopo una richiesta d’aiuto da parte del cugino della vittima, poi fuggito dall’Italia, l’uomo è stato rintracciato dai carabinieri a poche ore dall’omicidio.
Grazie alle sue informazioni le indagini del Nucleo Investigativo di Monza, coordinate dal Procuratore Aggiunto Alberto Nobili e dal Sostituto Procuratore Silvia Perrucci della Procura della Repubblica di Milano, hanno portato ad identificare due operai residenti nel cremonese quali presunti autori del delitto di Mustapha Delloufi. I due, fingendo di voler comprare dello stupefacente e vendere un fucile da caccia, avrebbero invece tentato di rubare droga e denaro alla vittima per poi sparargli alla tempia, risparmiando suo cugino.
D.C., operaio con piccoli precedenti penali residente nel comune di Credera Rubbiano (Cremona), è stato arrestato martedì mattina nella sua azienda. A casa sua i carabinieri hanno sequestrato tre fucili da caccia detenuti illegalmente, tra cui quello utilizzato per l’omicidio. Insieme a lui è stato arrestato S.B., ventitreenne operaio incensurato residente a Moscazzano (Crema). Entrambe sono detenuti presso il carcere di Opera.