Largo Mazzini tra pro e contro. Botta e risposta tra Comune e Monza in Bici

Largo Mazzini e i suoi ciclisti. Botta e risposta tra l’associazione Monza in Bici e l’assessore Paolo Confalonieri.
Alle loro osservazioni ha oggi risposto l’assessore alla Mobilità del Comune di Monza, Paolo Confalonieri: “Sto ricevendo innumerevoli apprezzamenti per il nuovo Largo Mazzini. Esso è stato progettato per agevolare anche il transito ciclo–pedonale che in questo punto della città è importante tanto quello veicolare. In particolare abbiamo chiesto l’attraversamento pedonale centrale (quello nuovo, fra la fontana e l’hotel falcone, molto utilizzato e apprezzato). Le prestazioni del nuovo incrocio sono molto buone (valutando gli indicatori di livello di servizio dell’incrocio, la lunghezza media delle code e i tempi medi di attesa). Proprio per agevolare i ciclisti, la scorsa settimana abbiamo realizzato anche la nuova pista ciclabile bidirezionale in via Caduti del Lavoro che risolve un conflitto fra ciclisti e veicoli che durava da decenni, ottenuta sopprimendo una corsia veicolare”.
Prima dell’inizio dei lavori Monza in Bici ha spiegato di aver “sperato in una soluzione che accontentasse tutti e quindi sia le auto, che i pedoni che i ciclisti, ma è stata una speranza vana”. Posizione ferma, invece, quella presa dall’Assessore che si dice “convinto di aver fatto il meglio e i riscontri sono positivi”. Tra le tante soluzioni proposte dal comitato vi è anche quella di posizionare una rotonda che, a loro dire, “avrebbe trovato tutte queste soluzioni evitando anche l’installazione dei semafori”. Una posizione questa non condivisa da Paolo Confalonieri che ha commentato: «Le rotonde sono quanto di meno sicuro esiste per ciclisti e pedoni e mi stupisco dell’affermazione; abbiamo subito scartato l’ipotesi rotonda per largo mazzini, dovendo assicurare gli attraversamenti. Il semaforo era necessario e su questa ipotesi si è completato e rivisto il progetto iniziato dalla precedente amministrazione, peraltro con una spesa complessiva di gran lunga inferiore (200.000€ e non 2.000.000€)”.
Non solo la sicurezza di chi vi viaggia su due ruote, Monza in Bici ha posto all’attenzione dell’amministrazione monzese anche il problema dell’inquinamento: “L’alto tasso di inquinamento atmosferico che interessa la nostra città e che ha come unica soluzione l’arrivo della pioggia, siamo convinti essere ben contrastato invece da una forte mobilità ciclistica”. Il problema dell’inquinamento però, ha commentato Confalonieri, non è solo un problema di Monza ma di tutte le città nella Pianura Padana e il il biciplan messo in atto dall’amministrazione ha proprio lo scopo di incentivare l’uso della bici.
L’assessore, infine, si è detto dispiaciuto nel rilevare che il gruppo monzese non apprezza “le migliorie che apportate anche per i ciclisti”.
Ecco, punto per punto, le risposte dell’Assessore Paolo Confalonieri alle osservazioni di Monza in Bici:
1 -MonzainBici: Almeno in un attraversamento pedonale (ce ne sono due) si disegnino i “quadrotti” per dare la precedenza alle biciclette e non dover scendere dalla bici per attraversare la piazza.
– Confalonieri: I “quadrotti” sono indicati dal codice della strada per l’attraversamento di itinerari ciclopedonali di tipo promiscuo. Un attraversamento pedonale non puo’ avere i “quadrotti”.
2 – MonzainBici : In via Caduti del Lavoro è stato collocato un cordolo, ma non si capisce perchè arrivati in Largo Mazzini le biciclette vanno portate a mano. Chiediamo di togliere il divieto di restare in sella alle biciclette.
– Confalonieri: In via Caduti del Lavoro è stata realizzata una ciclabile bi-direzionale per la sicurezza di ciclisti e pedoni, ottenuta sopprimendo una corsia veicolare. La nuova ciclabile risolve il conflitto fra ciclisti e veicoli che durava da decenni. Il segnale all’ingresso di Largo Mazzini indica la fine della ciclabile perchè di questo si tratta e avvisa che i ciclisti devono proseguire su un tratto solo pedonale (come il sottopasso Durini-Grassi).
3 – MonzainBici: La corsia ciclabile disegnata in via Turati è un buon elemento per portare i ciclisti al semaforo, ma deve avere una continuità per attraversare in sicurezza la piazza. Quindi penso sia possibile continuare con la corsia ciclabile fino a raggiungere C.so Milano (domani potrebbe esserci una ciclabile che raggiunge la Bettola MM1 da C.so Milano/Via Borgazzi).
– Confalonieri: Si sarebbero dovuti creare movimenti semaforici per i ciclisti non compatibili con l’insieme dell’incrocio. I ciclisti condividono la stessa sede veicolare.
– Confalonieri: Miglioreremo la segnaletica della ciclopedonale promiscua di via Azzone Visconti (non è una ciclabile).
– Confalonieri: Si può valutare ma non è un itinerario ciclabile.
6 – MonzainBici: su tutto il largo limite di velocità a 30Km/h.
7 – MonzainBici: togliamo per favore quel finto praticello di plastica!
– Confalonieri: E’ una richiesta irrilevante ai fini del miglioramento del traffico ciclistico.