Metalmeccanico: boom delle mobilità in Brianza (+69% lavoratori, record dal 2001)

5 febbraio 2015 | 07:53
Share0
Metalmeccanico: boom delle mobilità in Brianza (+69% lavoratori, record dal 2001)

Ecco tutti i dati del monitoraggio curato dalla Fim Cisl Monza Brianza Lecco e relativo alle situazioni di crisi nel territorio di Monza e Brianza, riferito al periodo luglio – dicembre 2014.

Sono 199 (244 del semestre precedente) le aziende industriali ed artigiane coinvolte da processi di crisi e/o difficoltà con un totale in queste realtà di 11.030 (erano 10.765) addetti occupati e 7.057 (erano 7.931) addetti coinvolti dall’utilizzo di “ammortizzatori sociali”. Questi i dati principali del monitoraggio curato dalla Fim Cisl Monza Brianza Lecco relativo alle situazioni di crisi nel territorio di Monza e Brianza, riferito al periodo luglio–dicembre 2014.

In dettaglio i dati, in difetto positivo (mancano alcune rilevazioni di realtà dove come Fim Cisl non siamo al momento a conoscenza e delle richieste effettuate a dicembre di casse integrazioni in deroga), relativi al settore metalmeccanico e del territorio della Brianza vedono: 79 aziende (erano 100) con l’utilizzo di cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO) e 1.598 addetti coinvolti (erano 2.055); 26 aziende (erano 25) con l’utilizzo di cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) e 3.778 addetti coinvolti (erano 2.020); 13 aziende (erano 12) con l’utilizzo dei contratti di solidarietà (CdS) e 3.005 addetti coinvolti (erano 2.954); 61 aziende (erano 94) con l’utilizzo di cassa integrazione in deroga con 342 addetti coinvolti (erano 492); 43 aziende (erano 20) hanno utilizzato la procedura di mobilità (licenziamenti) con 1.339 addetti coinvolti (erano 410).

Dato più eclatante è l’aumento delle imprese che hanno fatto ricorso alla mobilità: più 53,49% aziende più 69,38% lavoratori coinvolti. In particolare per quanto riguarda i lavoratori è il numero più alto rilevato dal 2001 ad oggi. I dati parlano di quindici aziende fallite con 928 lavoratori licenziati, nelle altre situazioni lo strumento della mobilità rimane per il momento un processo ancora “abbastanza governato” tra le parti.

Focalizzandoci sul secondo semestre 2014 in rapporto al primo, vi è stata una diminuzione del numero delle aziende interessate a processi di crisi e anche dei lavoratori coinvolti complessivamente anche se di poche unità. Vi è stato un calo anche delle aziende e dei lavoratori collocati in cassa integrazione ordinaria e delle aziende che utilizzano la cassa in deroga (va segnalato che non sono però state rilevate le richieste effettuate a dicembre) mentre è aumentato il numero di aziende e dei lavoratori coinvolti dal ricorso alla cassa integrazione straordinaria e ai contratti di solidarietà. L’utilizzo dei contratti di solidarietà è, pur nella difficoltà e nella crisi, un aspetto positivo perché si continua a tenere le persone all’interno delle aziende.

Con riferimento al primo semestre del 2014, vi è una diminuzione del numero di aziende coinvolte da processi di crisi (- 45) e un leggero aumento del numero degli addetti coinvolti (+ 265), numeri che restano però drammaticamente importanti che testimoniano di una crisi che non è finita e che è ancora molto evidente; si ricordano alcune delle situazioni importanti affrontate in questo periodo, come la chiusura di Carrier di Villasanta, il caso Micron, la vicenda Electrolux e gli esuberi di Alcatel Lucent risolti solo parzialmente.

“Sono sempre poche le realtà in controtendenza con segnali positivi e che hanno fatto assunzioni, mentre sono in aumento rispetto al primo semestre (+ 11) il numero delle aziende che falliscono testimonianza diretta e drammatica dell’evidenziarsi delle difficoltà finanziarie – commenta il sindacato -. Questa crisi ha prodotto non solo conseguenze di rallentamento dell’attività produttiva ma si è anche sovrapposta alla debolezza strutturale del nostro apparato industriale e alla mancanza di “un sistema Paese” in grado di dare risposte coese, l’instabilità politica dell’Italia non ha consentito sino ad oggi di dare maggiore attenzione alle tematiche industriali e del lavoro.
Non ha aiutato il rallentamento dei programmi di investimento causato dalle politiche restrittive di accesso al credito praticate dal sistema bancario. Occorre difendere il sistema industriale con politiche adeguate!”.

Ecco tutti i dati dell’indagine del sindacato metalmeccanici della Fim Cisl in Brianza divisi per zone:

Zona di Vimercate
62 aziende coinvolte con 4.827 addetti occupati e 2.587 addetti coinvolti, di cui:
22 aziende con utilizzo di CIGO e 461 addetti coinvolti
10 aziende con utilizzo di CIGS e 1.223 addetti coinvolti
6 aziende con utilizzo di CdS (contratti di solidarietà) e 1.098 addetti coinvolti
13 aziende con utilizzo di CIG in deroga e 90 addetti coinvolti
22 aziende con utilizzo di mobilità e 813 addetti coinvolti

Zona di Desio
76 aziende coinvolte con 2.681 addetti occupati e 2.190 addetti coinvolti, di cui:
30 aziende con utilizzo di CIGO e 650 addetti coinvolti
6 aziende con utilizzo di CIGS e 1.135 addetti coinvolti
2 aziende con utilizzo di CdS (contratti di solidarietà) e 1.003 addetti coinvolti
31 aziende con utilizzo di CIG in deroga e 152 addetti coinvolti
11 aziende con utilizzo di mobilità e 253 addetti coinvolti

Zona di Carate
34 aziende coinvolte con 1.226 addetti occupati e 472 addetti coinvolti, di cui:
20 aziende con utilizzo di CIGO e 363 addetti coinvolti
0 aziende con utilizzo di CIGS e 0 addetti coinvolti
0 aziende con utilizzo di CdS (contratti di solidarietà) e 0 addetti coinvolti
10 aziende con utilizzo di CIG in deroga e 59 addetti coinvolti
5 aziende con utilizzo di mobilità e 50 addetti coinvolti

Zona di Monza
27 aziende coinvolte con 2.296 addetti occupati e 1.808 addetti coinvolti, di cui
7 aziende con utilizzo di CIGO e 124 addetti coinvolti
10 aziende con utilizzo di CIGS e 1.420 addetti coinvolti
5 aziende con utilizzo di CdS (contratti di solidarietà) e 904 addetti coinvolti
7 aziende con utilizzo di CIG in deroga e 41 addetti coinvolti