Monza, bocciato il baratto amministrativo, Sassoli: “Occasione persa”

16 febbraio 2015 | 09:21
Share0
Monza, bocciato il baratto amministrativo, Sassoli: “Occasione persa”

Il consiglio boccia il “Baratto amministrativo”. Sassoli: «In tempo di crisi un buon mezzo per recuperare crediti, ma questa è l’ennesima figuraccia della giunta di sinistra».

Lavori socialmente utili in cambio delle morosità dovute all’Amministrazione monzese. In tempi di crisi il consigliere comunale di Forza Italia Martina Sassoli propone il “baratto amministrativo”. Una proposta destinata però, almeno per il momento, a restare solo sulla carta, visto che l’interpellanza avanzata è stata bocciata nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale monzese.

«La bocciatura della mozione sui “lavori socialmente utili” è il segno della più totale incapacità di sperimentare per andare incontro ai bisogni dei cittadini – ha dichiarato Martina Sassoli, consigliere di Forza Italia e proponente della mozione- Non aprirsi, in un momento di estrema difficoltà economica per un numero sempre crescente di famiglie, a strumenti innovativi che diano respiro a chi ne ha più bisogno non solo significa essere miopi amministratori ma dimostra lʼassenza di volontà di fare qualcosa di concreto».

Bollette e canoni di affitto, dunque, per il momento non potranno essere saldate tramite dei lavori utili all’intera comunità.  La proposta, presentata nel gennaio del 2014 e discussa lo scorso lunedì in aula, chiedeva allʼamministrazione di avvalersi di un progetto di scambio (lo stesso concetto della Banca del Tempo) per recuperare – anche parzialmente- i debiti delle 500 famiglie morose che oggi non sono in grado di onorare gli impegni nei confronti del Comune attraverso la conversione degli stessi in ore di piccola manutenzione.

«La mozione depositata proponeva di individuare una modalità operativa attraverso cui raggiungere almeno tre obiettivi: recuperare parte dei debiti pregressi, fare fronte alle necessità di piccola manutenzione e infine, ma non da ultimo, offrire un gesto significativo di vicinanza e civiltà a chi oggi ha delle difficoltà indipendenti dalla propria volontà. – prosegue Sassoli – Unʼaltra occasione persa. Nonostante le divergenze politiche, penso che un buon amministratore debba essere in grado di riconoscere se una proposta sia valida o meno, anche se presentata da un consigliere di opposizione. La motivazione addotta “non si può fare”  suona un poʼ come un “non lo vogliamo fare”».