Monza e Brianza, la crisi? Non per le top 500: fatturato da 29 miliardi di euro

3 febbraio 2015 | 10:03
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Monza e Brianza, la crisi? Non per le top 500: fatturato da 29 miliardi di euro

Il fatturato per le 500 più grandi aziende di Monza e Brianza cresce del 9,14%, nonostante la crisi. Il dato presentato ieri in Villa Reale è il frutto di una ricerca della Bocconi.

Il fatturato per le 500 più grandi aziende di Monza e Brianza cresce del 9,14%, più che doppia rispetto al 3,49% del 2012 , nonostante la crisi. Il dato presentato ieri  in Villa Reale è il frutto di una ricerca della Bocconi.
Dati che sono stati snocciolati al “Top 500 Monza e Brianza: un territorio di eccellenze, un modello di sviluppo del Paese», convegno voluto da Confindustria Monza e Brianza  (molte delle aziende in classifica sono sue associate), che ha visto la partecipazione del Ministro Giuliano Poletti e del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni.
Il fatturato aggregato delle Top 500 è un numero che supera i 29 miliardi di fatturato e che nel 77,8 per cento dei casi hanno macinato utili nel biennio 2012-2013. Ma ieri sera in Villa Reale si è anche parlato di  jobs act, futuro delle Camere di commercio, poteri delle Regioni in materia di formazione e lavoro, defiscalizzazione e destino delle banche popolari.
Proprio sul tema della Camere di Commercio, il presidente Carlo Edoardo Valli, ha chiesto al ministro di farsi portavoce della richiesta di non fare tagli a questo ente che altrimenti dovrebbe dimezzare i suoi contributi alle imprese.  “Se ci
fosse, dal Governo, un taglio del contributo alle Camere di Commercio vuol dire che ci sarebbe un taglio dei contributi alle
imprese – ha proseguito Maroni – e questo sarebbe un danno per le nostre imprese. Se in altre regioni il Sistema camerale non funziona, è lì che bisogna intervenire, ma non qui in Lombardia. Le risposte ‘a taglia unica’, come i tagli lineari, non vanno bene, perché ogni Regione ha una sua specificità territoriale, di cui bisogna tenere conto”, ha ribadito Roberto Maroni. 
Dalle imprese del territorio, si è passati a parlare del territorio stesso e dei asset: Villa Reale, Parco e, naturalmente Autodromo. Proprio il presidente di Confindustria ha messo l’accento sul valore nazionale del trittico storico, culturale di cui Monza gode. La richiesta mossa ad unisono da Andrea Dell’Orto e da Maroni è che il Governa faccia passare l’emendamento per la defiscalizzazione, affinchè regione Lombardia entri nella proprietà portando con sè ben 20 milioni euro, che non andrebbero in tasse. Il Ministro, ha detto sì, che si farà portavoce.
Tornando alle aziende, le TOP 500 il quadro è sostanzialmente positivo: il 40% delle Top 500 hanno evidenziato nel biennio una crescita media annua superiore al 5%, mentre, al contrario, ben 211 aziende, pari al 42% del campione, hanno registrato un trend negativo dei ricavi da vendita; stabili sono le 89 aziende rimanenti.
La numero uno a Monza e Brianza è la quotata Esprinet Spa con un fatturato di 1.542 milioni di euro, 630 dipendenti, operante come distributore nel B2B di prodotti informatici ed elettronici.
Un quadro all’interno del quale non bisogna dimenticare le decine di aziende che a causa della crisi hanno chiuso i battenti o hanno chiesto centinai di ore di cassa interazione. Se il futuro dell’industria in Brianza è il manifatturiera, come più volte è stato ripetuto, spina nel fianco è la Ex-Silicon Valley della Brianza nel vimercatese dove i posti di lavoro negli ultimi anni persi sono nell’ordine di qualche centinaio.