Villa Borromeo d’Arcore è pronta a rinascere: “Un recupero conservativo al 100%”

Il bando di gara per l’assegnazione dei lavori è previsto per fine 2015. Le prime impalcature saranno montate a febbraio 2016 e si restaurerà per 2 anni circa.
Nel cuore di tutti gli arcoresi da sempre. Simbolo indiscusso della città. Adagiata e dormiente sulla collina all’interno del suo parco, Villa Borromeo sta per rinascere. Decenni di abbandono diventerà il nuovo cuore pulsante della cultura della città.
Il progetto c’è ma per conoscere i dettagli bisognerà attendere ancora un mese, però dalle parole emozionate del sindaco Rosalba Colombo, che ha svelato in anteprima qualche dettaglio, si capisce già che è un passo di quelli importanti che segna l’inizio di un lungo cammino che riporterà Villa Borromeo agli antichi splendori.
«Ho colto l’attimo – racconta il primo cittadino – mi si è presentata l’occasione e ho stretto i contatti giusti per dare il via al progetto, mi rendo conto che sarà un percorso lungo, ma con i se e con i ma non si fa mai nulla, così mi sono detta forze e coraggio… partiamo».
Il progetto di recupero è pronto: disegnato dallo studio di architettura 5+1 AA (lo stesso che ha restaurato il porto di Marsiglia), c’è la mano di un’impresa solidissima come Italiana Costruzioni, il consenso della Sovraintendeza, un business plan funzionate e l’ok delle banche.
L’edificio diviso su tre livelli ha una superficie di 3mila metri quadrati, tutto sarà rimesso a nuovo: «Sarà un intervento conservativo al 100% – rassicura il primo cittadino – Al piano terra a dominare la scena resterà la sala ovale affacciata sui giardini all’italiana del retro, questa sarà utilizzata per nostre iniziative e affittata per catering di matrimoni e grandi eventi. Poi sempre al piano terra sarà allestita la biblioteca storica, abbiamo testi dei Casati Borromeo e documenti napoleonici – continua Colombo – Le cucine nel livello interrato una volta restaurate saranno di supporto al catering, mentre al primo piano c’è già l’accordo per dare gli spazi in affitto al Parco Valle Lambro e ad altre associazioni culturali».
Un restauro conservativo milionario (circa 18 milioni) che verrà svincolato dal Patto di Stabilità grazie all’utilizzo partnerariato pubblico-privato. Si tratta di un procedimento sempre più diffuso che ha portato a far risplendere anche Villa Reale di Monza. Villa Borromeo resterà di proprietà del comune che pagherà al costruttore canoni periodici per oltre mezzo milione di euro all’anno per 20 anni a partire dal 2008, a quest’ultimo resta l’onere di ottenere un finanziamento dall’istituto di credito e anche il rischio d’impresa.
«Riusciremo a sostenere la rata senza pesare sulle tasche dei cittadini, il bilancio non verrà toccato – ci tiene a precisare Rosalba Colombo – Abbiamo messo in piedi tante soluzioni per recuperare i fondi per pagare la rata del canone: dalla vendita della Metano Arcore, agli introiti degli affitti dei locali e del catering, a due mutui in scadenza che gireremo sulla Villa. Poi stiamo pensando al 5×1000 e infine abbiamo intenzione di lanciare un progetto di crowdfundig con un supermercato locale della zona, dove i cittadini potranno dare il loro contributo, chissà magari regalando un caffè a Villa Borromeo».
Ricordiamo che la Villa, sorta nella seconda metà del 1700 sotto volontà dell’abate Ferdinando D’Adda, diventò di proprietà del comune di Arcore solo nel 1980, quando la giunta di allora l’acquistò insieme al parco (oltre 25 ettari) per 1,2 miliardi di vecchie lire.
Tempistiche: «Il bando di gara per l’assegnazione dei lavori è previsto per fine 2015 – continua il sindaco – le prime impalcature saranno montate a febbraio 2016 e si restaurerà per 2 anni circa, la fine lavori è prevista per la prima metà del 2018». Sì perché al momento il progetto presentato realizzato dallo studio di archiettetura con il Comune, in mesi di confronto serrato e sopralluoghi sul campo, è sulla carta solo una manifestazione di interesse e l’ente pubblico deve seguire l’iter procedurale con la gara d’appalto e dare la possibilità ad altre imprese di partecipare, tuttavia la possibilità che Italiana Costruzioni primeggi è molto concreta.
Da sottolineare come l’operazione viene vista come una possibilità unica di rilancio della cultura del paese ma al tempo stesso sarà volàno per l’economia locale. «Una fondazione gestirà l’intera partita economica e promozionale» conclude Colombo. Il progetto sarà presentato nei dettagli a metà marzo, insomma un altro tassello che va ad aggiungersi ai tanti progetti realizzati e in corso (più o meno condivisi dai cittadini), che la giunta Colombo sta portando avanti con determinazione dall’inizio del suo mandato.