Brianza, sindaci al lavoro per la nascita del super Parco regionale

Il consigliere provinciale con delega al territorio, Domenico Guarriero, ha presentato una proposta per creare un super parco regionale targato Brianza. Ecco tutti i dettagli.
Unire i parchi locali brianzoli in un unico grande parco regionale: è questa in sintesi la proposta discussa giovedì sera dell’assemblea dei sindaci riunitisi nella nuova sede della Provincia di Monza in via Grigna. La Brianza è una delle Province più cementificate d’Italia. Tuttavia, è una delle aree col maggior numero di parchi rispetto al territorio. In totale, sono 14: quattro parchi regionali e dieci Plis, vale a dire i parchi locali di interesse sovracomunale.
E sono proprio questi che, secondo il piano presentato da Domenico Guerriero, consigliere provinciale con delega al Territorio, a essere interessati dall’operazione di unificazione. I vantaggi potrebbero essere molteplici, ma non mancano i motivi di perplessità. Partiamo dai primi: senza dubbio verrebbero imposti vincoli più stringenti in grado di garantire una maggiore salvaguardia del territorio. Inoltre, verrebbe anche avviato un procedimento di riorganizzazione delle amministrazioni di ciascun parco, arrivando così a ottenere anche dei vantaggi economici. Il super Parco regionale targato Brianza sarebbe composto dai dieci parchi per un totale di 47,83 chilometri quadrati: Groane, Brianza Centrale, Grugnotorto, Valle Lambro, Media Valle Lambro, Molgora, Parco delle Brughiere, Valletta, dei Colli briantei, Est delle Cave.
Tuttavia, attorno all’operazione, che richiederà sicuramente tempi lunghi, si stanno addensando diverse perplessità. In particolare, non deve essere sottovalutato un dettaglio: vaste zone dei Plis sono di proprietà privata. Subordinarle a nuovi vincoli potrebbe essere penalizzante. Dunque, sì alla fusione verde, ma solo in una logica di valorizzazione, manutenzione costante e fruizione. Altrimenti, si corre il rischio di creare una grande area verde inutilizzabile.