Brugherio, inaugurata la casa per il reinserimento sociale dei detenuti

Un appartamento, in via Nazario Sauro 149, destinato ad ospitare detenuti giunti quasi alla fine della loro pena e avviati a un processo di reinserimento sociale e lavorativo.
Taglio del nastro mercoledì a Brugherio per la casa destinata agli ex detenuti. Un appartamento destinato a ospitare detenuti giunti quasi alla fine della loro pena e avviati a un processo di reinserimento sociale e lavorativo.
Si tratta di un progetto di housing sociale, supportato dai membri della Cooperativa Sociale 2000 e dalle amministrazioni di Monza e Brugherio, che va ad aggiungere ulteriori posti letto all’attuale offerta di spazi abitativi presenti in Brianza e riservati ai carcerati.
L’alloggio si trova in via Nazario Sauro 149 ed è stato confiscato alla criminalità organizzata, e poi ceduto alla cooperativa sociale Monza 2000 A R.L per la realizzazione del piano regionale per la promozione e lo sviluppo di una rete a favore delle persone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria e delle loro famiglie. L’iniziativa nasce quindi dall’esigenza di creare percorsi di reintegrazione sociale e donare una rete di supporto a coloro che, una volta scontata la propria pena, fanno il loro ritorno nella comunità.
La struttura presenta ampie stanze che sono state arredate con mobili in legno prodotti dalla falegnameria interna alla casa circondariale. Le persone, massimo quattro uomini in totale, che fra pochi giorni entreranno nello stabile saranno accuratamente selezionate, a fronte di comportamenti corretti assunti durante il periodo detentivo. La permanenza consentita è di massimo 12 mesi complessivi (sei mesi più eventuale proroga di altri sei).
Soddisfatti del risultato raggiunto il sindaco di Brugherio Marco Troiano e il responsabile dei Servizi sociali del Comune di Monza, Marco Belloni che hanno tagliato il nastro e presentato il progetto. Accanto a loro sono interevenuti tanti cittadini residenti nella zona. “Da oggi quel luogo ritornerà a vivere regalando a molti la possibilità di un riscatto sociale. La solidarietà dei vicini di casa è stata straordinaria” commenta Paolo Piffer referente degli appartamenti e consigliere comunale a Monza.
La persona, al momento dell’ingresso, sottoscrive il cosiddetto “Patto di Buona Convivenza”, che definisce la permanenza nella struttura, e regolamenta i comportamenti reciproci da tenere sia all’interno sia all’esterno della casa. Gli operatori professionali dedicati manterranno, durante tutto il percorso di presa in carico, un presidio degli interventi effettuati e un costante raccordo con le diverse istituzioni del territorio. Particolare attenzione verrà posta alla collaborazione con le forze dell’ordine, indispensabile per assicurare la buona riuscita del progetto.
Foto gentilmente concesse da Paolo Piffer