Gestione rifiuti, in Provincia si discute del ciclo integrato

Giovedì sera a palazzo Grossi si è svolta una riunione dell’assemblea dei sindaci. Secondo il presidente Ponti si tratta di una sfida di “grande rilievo”
La Brianza punta al ciclo integrato dei rifiuti. Martedì sera a palazzo Grossi si è svolta una riunione dell’assemblea dei sindaci alla quale hanno partecipato in 43 delegati su di un totale di 55 amministrazioni brianzole.
All’ordine del giorno, appunto, la “creazione del ciclo integrato dei rifiuti” in Brianza, da realizzare attraverso un percorso di razionalizzazione e semplificazione delle società pubbliche che attualmente gestiscono il ciclo dei rifiuti sul territorio. L’operazione, come è facile supporre, si preannuncia lenta e complicata. “Per la Brianza si tratta di una sfida di grande rilievo – ha spiegato il Presidente Gigi Ponti – una sfida che le Province, come enti di area vasta, sono chiamate a raccogliere in prima persona per impostare politiche ambientali responsabili e innovative su scala sovraccomunale in collaborazione con i Sindaci, i veri protagonisti di questo importante percorso”.
Alla base di questa scelta, ci sono due motivazioni. Una di ordine economico, l’altra di natura ambientale.
Il vicepresidente con delega agli Enti controllati, Roberto Invernizzi, ha puntato i riflettori sulle motivazioni ambientali, tra cui l’importanza della governance pubblica sui piani di dimensionamento, la localizzazione e utilizzo degli impianti per il trattamento dei rifiuti, la possibilità di attuare sperimentazioni ed innovazioni su area vasta e l’opportunità dei sindaci di auto-imporsi sistemi e percorsi per la riduzione e il recupero del rifiuto. Tra le motivazioni economiche dell’operazione, l’occasione di creare un soggetto pubblico forte con elevate capacità imprenditoriali e di governance e la possibilità di realizzare economie di scala sui processi industriali e sui costi di struttura.
Tra le proposte sul tavolo da parte della Provincia, la creazione di una società operativa che gestisca i servizi partecipati dai tre soggetti pubblici attualmente operanti e la costituzione di una patrimoniale unica cui affidare gli investimenti.