L’Espresso “Gattopardi di Provincia”: l’assessore querela il “caro giornalista”

7 marzo 2015 | 15:00
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L’Espresso “Gattopardi di Provincia”: l’assessore querela il “caro giornalista”

Intercettazioni pubblicate e querele in partenza. L’Espresso di venerdì 6 marzo parla dei “Gattopardi di Provincia”, dove ad essere tirato in ballo è l’assessore regionale ad Expo Fabrizio Sala.

Intercettazioni pubblicate e querele in partenza. Ecco l’esito del nuovo servizio pubblicato su l’Espresso di venerdì 6 marzo, sui “Gattopardi di Provincia”, dove ad essere tirato in ballo è l’assessore regionale ad Expo Fabrizio Sala.
La bagarre, destinata probabilmente a trasformarsi in querelle giudiziaria, prende il via dal servizio di un giornalista del periodico in cui è stata pubblicata un’intercettazione telefonica di una conversazione del 2010 tra Sala ed un imprenditore brianzolo condannato per bonifiche fittizie.
Nel servizio, l’Espresso descrive Sala (ex sindaco di Misinto e poi assessore della Provincia di Monza e Brianza) come il “principe dei gattopardi di Provincia”. La conversazione lascerebbe presupporre che l’assessore regionale avesse dei conti in sospeso con l’imprenditore condannato, versione che secondo lo stesso Sala sarebbe stata totalmente travisata.
I suoi legali sarebbero già al lavoro per querelare il periodico, come ha dichiarato ad Ansa “Sala ha conferito il mandato ai suoi legali per querelare l’Espresso, per tutelare la propria reputazione, la propria attività professionale e l’istituzione da lui rappresentata”. E sempre ad Ansa Sala ha inviato una nota dichiarando
“”Pur riconoscendo all’interno dell’articolo pubblicato che per le vicende citate non sono mai stato nemmeno indagato – ha spiegato l’assessore Fabrizio Sala in una nota – l’autore dell’articolo mi definisce inopinatamente il Principe dei Gattopardi. Inoltre nel titolo dell’articolo ‘Caro assessore c’è un conto per te’, sono chiaramente ravvisabili allusioni strumentali e calunniose a fronte dell’adempimento della mia attività istituzionale e professionale di promotore finanziario svolta presso un noto istituto di credito nazionale e per la quale sono peraltro tenuto al rispetto del segreto bancario”. Ed ha proseguito “L’autore Fabrizio Gatti omette (volutamente?) di precisare che nella vicenda giudiziaria relativa alle bonifiche che ha portato alla condanna in primo grado dei soggetti coinvolti, il sottoscritto, allora assessore provinciale all’Ambiente, non è stato neppure sentito dai magistrati inquirenti come possibile persona informata sui fatti: a ulteriore riprova e conferma della mia totale estraneità alla vicenda. Tra l’altro non si comprende a che titolo l’articolista abbia il possesso ed utilizzi materiali intercettativi certamente non di libera fruizione”.