Lettera. Il dopo Paolo Piffer per CambiaMonza: le ragioni della spaccatura

Diego Arbizzoni, membro di CambiaMonza spiega con una lettera le ragioni della “rottura” tra Paolo Piffer e la lista civica monzese.
La rottura c’è ed è definitiva. La settimana scorsa Paolo Piffer consigliere comunale ha annunciato ufficialmente la sua uscita da Cambia Monza e l’entrata nel gruppo misto, oggi con una lettera inviata alla redazione, Diego Arbizzoni, membro della lista civica mette nero su bianco il suo punto di vista sulla faccenda. Una rottura alla cui base ci sono incomprensioni reciproche e differenti modus operandi.
cara Direttore,
Cosa ci rimproveriamo?
L’incapacità di essere riusciti a mantenere il giusto livello di impegno sul lungo periodo. Quando siamo partiti avevamo l’obiettivo ben chiaro in testa e il traguardo concreto di concorrere alle elezioni è sempre stato a fuoco. In seguito al raggiungimento dell’obiettivo la routine dell’attività politica ha sedato l’entusiasmo che alimentava con intensità la nostra capacità di lavoro.
Cosa rimproveriamo al nostro ex Consigliere?
La mancanza di ascolto nei confronti del gruppo e la volontà di adeguamento agli schemi formali della politica, non in termini di voto in Consiglio Comunale ma in termini di mentalità, ovverosia: approccio alle iniziative della Lista, posizione nei confronti della Pubblica Amministrazione e del suo operato, la maniera di porsi nei confronti del gruppo e la prerogativa sulla comunicazione di CM.
Non c’è stata la volontà di proseguire con le stesse modalità di espressione che avevano fatto nascere e contraddistinto il progetto. Nel corso del tempo diverse idee e proposte sono state soppresse con discrezionalità per la potenziale scarsa efficacia che avrebbero potuto avere e per il timore delle reazioni dell’entourage politico. Questo metodo di lavoro “a freno a mano tirato” ha generato l’assopimento del gruppo e 2 differenti velocità di lavoro: quella alacre ed esclusiva di Consigliere e quella più modesta ed inclusiva dell’associazione.
Ovviamente rimproveriamo la scelta di voler abbandonare il progetto anziché rimanere fino a fine mandato o lasciare spazio ad altre persone della Lista. Abbiamo chiesto a Paolo di compiere questo passo rimanendo come rappresentante di CM o lasciando spazio ad un nuovo Consigliere, richiesta rimandata al mittente.
Tra l’altro l’ipotesi di un turn over del Consigliere con altri rappresentanti di CM era una delle idee che fin dal periodo pre elettorale avevamo valutato (anche con PrimaVeraMonza). Questo per noi è stato il vero mollare, avremmo voluto un po’ più di coraggio e meno arroganza.
Cosa è venuto a mancare?
E’ mancata la soddisfazione nei confronti di quello che facevamo. Con il trascorrere del tempo è stato sempre più difficile andare avanti. Inoltre, la capacità da parte del gruppo di colmare il senso di abbandono che vive ogni consigliere e che ha vissuto anche Paolo (data la scelta di Paolo mi immagino che il gruppo misto sia una grande famiglia…)
Cosa abbiamo imparato?
Che l’organizzazione e il metodo di lavoro sono le basi di un progetto vincente e che le ambizioni personali devono rimanere fuori da un progetto. Bisogna saper scegliere bene i propri compagni di squadra ed individuare attentamente il leader. Personalmente, vista la scelta di Paolo, oltre al bene della città percepisco da parte sua diverse velleità ed un errata interpretazione del progetto.
Mi sento come un gregario che ha visto il suo compagno tirare la volata senza la decisione dell’allenatore e del gruppo.
Di sicuro non si può criticare chi mette più energia sui pedali, ma ciò dovrebbe avvenire coerentemente alla strategia condivisa in partenza.
Diego Arbizzoni – CambiaMonza