Trasporto pubblico locale: è lite fra il sindaco di Vimercate (Pd) e Romeo (Lega)

I tagli al trasporto pubblico locale hanno scatenato un susseguirsi di accuse fra il sindaco di Vimercate Brambilla e il consigliere regionale leghista, Massimiliano Romeo.
I tagli al trasporto pubblico locale hanno scatenato un susseguirsi di accuse fra il sindaco di Vimercate Brambilla e il consigliere regionale leghista, Massimiliano Romeo.
Settimana scorsa sono stati annunciati riduzioni di corse e stop di alcuni autobus a livello provinciale che toccavano in prima persona i pendolari brianzoli. Una decisione, quella del taglio al trasporto pubblico che il comune ha addebitato a Regione Lombardia, in quanto competente in materia. Una dichiarazione non piaciuta al capogruppo della Lega Nord di Vimercate, che ha invece replicato ritenendo responsabile di questi tagli il governo Renzi che ha tagliato alla Regione molti trasferimenti.
Dichiarazione che ha visto pronta la replica di Brambilla: “Ora basta prendere in giro i cittadini di Vimercate per avere una foto sul giornale vendendo aria fritta. Prima il consigliere regionale Romeo sulle risorse per la sede ASL in via Cereda, adesso il consigliere comunale Brambati sul Trasporto Pubblico Locale. Questi personaggi vadano a studiarsi l’articolo 117 della Costituzione. E’ chiarissimo: non citando il Trasporto Pubblico tra le competenze dello Stato né tra le materie di “legislazione concorrente”, lo pone sotto la responsabilità delle Regioni. Cristallino. Se le Regioni ricevono meno soldi dallo Stato se ne facciano una ragione, come noi ce la facciamo tutti i giorni mettendo la faccia davanti ai nostri cittadini. Invece di parlare sempre e solo per difendere la Regione e il suo Governatore, Brambati aiuti Romeo a spiegare perché i cittadini lombardi devono pagare un referendum farlocco per cui si spende quasi un terzo di quanto costa in un anno tutto il trasporto pubblico locale regionale. Cerchino visibilità, questi politici leghisti, con proposte serie, non sulla pelle dei cittadini mentre mettono le mani nelle loro tasche”.
Una replica ritenuta però solo “carica di insulti e di numeri a casaccio” per i leghisti Brambati e Romeo:
“Onestamente da un rappresentante istituzionale – affermano Romeo e Brambati – ci saremmo aspettati un atteggiamento più composto, basato sulla realtà dei fatti e su numeri attendibili. Dallo stizzito Brambilla arrivano solo insulti e numeri a casaccio. Si potrebbe dire che il Sindaco di Vimercate abbia perso il lume della ragione. Ma vediamo perché. Innanzitutto Brambilla afferma che il referendum per l’autonomia costerebbe un terzo di quanto costa in un anno tutto il trasporto pubblico regionale. Cifre sparate a casaccio. Le risorse che la Regione stanzia per il trasporto pubblico locale ammontano a 1 miliardo e 200 milioni di euro, dei quali 800 milioni da trasferimenti dello Stato e 400 milioni erogati direttamente da Regione Lombardia. Il referendum per l’autonomia fiscale della Lombardia non costerà nulla o avrà costi vicino allo zero, dato che l’intenzione è quello di abbinarlo ad altre consultazioni elettorali. Dare la parola ai cittadini è indispensabile se vogliamo ottenere quell’autonomia che ci permetta di gestire qui le nostre tasse in funzione delle necessità del territorio.”
Romeo e Brambati hanno voluto anche parlare delle tasse e dei versamenti che Regione Lombardia dà e riceve dallo Stato:
“Alle cifre inventate da Brambilla – proseguono Romeo e Brambati – possiamo inoltre rispondere con dati reali: il governo Renzi (dello stesso partito del sindaco vimercatese) ha tagliato, per il2015, 938 milioni di euro a Regione Lombardia e 200 milioni di euro alle Province lombarde. Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale il taglio statale ammonta a 155 milioni di euro. Una diminuzione di risorse ingentissima, che avrebbe messo a rischio l’intero comparto se Regione Lombardia non avesse deciso di mettere risorse proprie per 105 milioni, limitando così i danni causati dal governo targato PD. Dall’altro lato vogliamo ribadire che ogni anno la Lombardia viene depredata dallo Stato centrale di 53 miliardi di euro. Stiamo parlando del residuo fiscale, che è la differenza tra quanto paghiamo in tasse e quanto riceviamo sul territorio in termini di trasferimenti e servizi (anche statali). In provincia di Monza e Brianza il residuo fiscale è il più alto in Lombardia: 10 mila euro all’anno pro capite, neonati compresi. Queste sono le cifre che il Sindaco Brambilla dovrebbe comunicare ai propri cittadini, invece di prendersela con chi si sente stufo di continuare a mantenere Stato e Regioni sprecone. Ma probabilmente Brambilla è impegnato a distogliere l’attenzione dai problemi della sua maggioranza, ricorrendo anche ad accuse prive di senso rivolte a chi davvero si impegna ogni giorno per risolvere i problemi dei cittadini e del territorio.”