Tutta Monza si stringe per l’ultimo saluto a Peppino Fumagalli patron della Candy

11 marzo 2015 | 13:12
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Tutta Monza si stringe per l’ultimo saluto a Peppino Fumagalli patron della Candy

Commozione, ma anche gratitudine. Si sono svolti oggi nel Duomo di Monza i funerali di Peppino Fumagalli, uno dei figli di Eden, che fondò la Candy nel 1945.

Commozione, ma anche gratitudine. Si sono svolti oggi nel Duomo di Monza i funerali di Peppino Fumagalli, uno dei figli di Eden, che fondò la Candy nel 1945.

Trasformò assieme ai fratello Niso e Enzo la fabbrica in una delle multinazionali più importanti del mondo nel campo degli elettrodomestici con un fatturato di 860 milioni di euro. Peppino Famagalli è scomparso a 86 anni il 9 marzo 2015 alle 17,30. Un pezzo di storia industriale della Brianza se ne va con lui. Era da anni il presidente onorario della società, i ruoli operativi erano stati passati ai figli e al nipote, ma si dice che ancora oggi quando arriva in azienda voleva fare, dare una mano. Una vita dedicata al lavoro, una vita per un progetto che ha dato tanti posti di lavoro e che ha migliorato la qualità della vita di tante famiglie e in particolare ha alleggerito il lavoro di tante donne.

Un funerale a cui hanno partecipato in tanti, tra i quali i giocatori del Vero Volley e qualche atleta della Saugella, sempre del Consorzio Vero Volley. In base al desiderio di Fumagalli, l’uscita del feretro è stata  accompagnata dalla musica.

Tanti i messaggi di cordoglio che sono giunti.

“Con Peppino Fumagalli se ne va un industriale che ha contribuito alla creazione di lavoro e ricchezza non solo a Monza e peppino fumagalliin Brianza ma in tutto il Paese. Pur guardando al mondo ha sempre voluto mantenere un forte radicamento sul nostro territorio, anche quando le convenienze avrebbero potuto suggerire altre scelte, dimostrando così un’etica del lavoro e dell’impresa che rappresentano valori fondamentali. Anche l’esperienza imprenditoriale di Peppino Fumagalli testimonia quali importanti risultati sono in grado di generare le qualità e i talenti a tutti i livelli che il sistema Italia riesce ad esprimere”.  Lo dichiara il sindaco di Monza, Roberto Scanagatti, che questa mattia era ai funerali dell’industriale.

“La morte di Peppino Fumagalli lascia un grande vuoto nel cuore di noi brianzoli, perché era un uomo simbolo di quell’Italia di successo che seppe produrre gli anni del boom e rialzarsi dalle rovine di una guerra. È da storie come la sua e quella della sua famiglia che dobbiamo prendere ispirazione per affrontare le sfide che ci pongono la crisi e la globalizzazione”. Il commento di Fabrizio Sala , assessore alla Casa, Housing sociale, Expo 2015 e Internazionalizzazione delle imprese di Regione Lombardia.

“Peppino Fumagalli ha saputo interpretare con grande intelligenza una stagione del nostro Paese in cui la manifattura italiana era la Brianza – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza. Silenziosamente con il marchio Candy è entrato nelle case degli italiani, e non solo, e ha reso l’innovazione lo strumento della quotidianità. E altrettanto silenziosamente, con quel riserbo tutto Brianzolo, ha dato il suo contributo al nostro territorio, rendendolo forte e riconoscibile, sapendo coniugare la dimensione globale con quella locale”.

“Lo abbiamo anche voluto ricordare lunedì, all’inizio del consiglio comunale. – dichiara il sindaco di Brugherio Marco Troiano – Il nome di Peppino Fumagalli resterà impresso non solo nell’ambito delle vicende economiche dei nostri territori, ma più in generale come il nome di un imprenditore consapevole del suo ruolo nella società. Era certamente attento solo allo sviluppo della sua impresa, e alla capacità di proiettarla in un contesto internazionale, ma lo ha fatto sempre mettendo al centro il senso della presenza di un’attività di questo tipo in una realtà precisa, con l’attenzione ai lavoratori e alle loro esigenze, con uno sguardo ampio sulla cura e lo sviluppo del territorio in generale, come dimostra il suo interesse e impegno in molti altri ambiti, dal sociale allo sport. In tempi difficili come questi, e in vista di una auspicata ripresa economica e sociale, il suo resta un grande insegnamento e l’indicazione di una rotta da seguire ancora oggi.”

“Questo 2015 ci sta portando via i più grandi capitani d’industria. Mi domando se noi, nuove generazioni saremo in grado di raccoglierne degnamente il testimone”. – ha scritto su FB Martina Sassoli, consigliere di Monza.