Amstel gold race: Rui Costa della Lampre-Merida quarto al traguardo

Rui Costa non delude mai e, ogni volta che attacca il numero sulla schiena, c’è la sicurezza che possa lottare fino all’ultimo metro per un gran risultato.
Rui Costa non delude mai e, ogni volta che attacca il numero sulla schiena, c’è la sicurezza che possa lottare fino all’ultimo metro per un gran risultato. Non importa se il percorso favorisca altri corridori, come accaduto al Giro dei Paesi Baschi, o se gli appuntamenti prioritari siano altri (leggasi Liegi-Bastogne-Liegi)
L’ennesima dimostrazione della professionalità e generosità del corridore portoghese è stata data nell’Amstel Gold Race (258 km): Rui Costa, nonostante una caduta senza conseguenze a 40 km dal traguardo, è arrivato a giocarsi le possibilità di successo in una volata ristretta di 18 corridori (foto Bettini).
Sul traguardo di Valkenburg, il capitano della LAMPRE-MERIDA ha colto un ottimo 4° posto, preceduto da atleti veloci come Kwiatkowski (1°), Valverde (2°) e Matthews (3°).
Corsa dallo svolgimento lineare, con una fuga di 6 corridori nata dopo pochi chilometri di gara: con Bono e Polanc, attaccanti infallibili, alla partenza tra le fila della LAMPRE-MERIDA, i ds Mauduit e Pedrazzini potevano essere sicuri di avere almeno un corridore nella sortita di giornata e infatti è stato il giovane sloveno a portare i colori blu-fucsia-verdi in avanscoperta fino a 26 km dal traguardo (200 km totali di fuga).
Neutralizzata la fuga e annullato un contrattacco di altri 8 atleti, il gruppo si è presentato ancora numeroso ai piedi del Cauberg e solo un deciso attacco di Gilbert è riuscito a sgranare il plotone, lasciando 18 corridori in testa alla corsa a lottare in volata per la vittoria. Rui Costa era in questo drappello e ha sfiorato il colpo di salire sul podio.
Oltre all’indomito Polanc, buone le prove di Ulissi e Valls, preziosi nel pilotare Rui Costa all’approccio del Cauberg; Durasek, Mori, Conti e Bono si sono mossi nelle fasi centrali della corsa per supportare il capitano.
“Oggi ho avuto buone sensazioni e, ben spalleggiato dai miei compagni, ho potuto affrontare al meglio tutte le insidie del percorso: in una gara dal tracciato complicato come l’Amstel Gold Race, questo è un fattore molto importante – ha spiegato Rui Costa – Peccato per la scivolata prima della salita delle Antenne, che mi ha costretto a spendere energie per rientrare in gruppo: nell’imbocco di una strettoia, due corridori che mi precedevano sono caduti e, pur riuscendo a schivare il primo, non ho potuto fare nulla per evitare il secondo. Non ho avuto conseguenze fisiche e sono riuscito comunque a riagganciarmi al gruppo e a risalire fino alle posizioni di testa per affrontare i chilometri finali.
Non c’è stata grande selezione, lo scatto di Gilbert è stato deciso ma non risolutivo e di conseguenza il gruppetto con il quale ho scollinato il Cauberg è riuscito a rientrare sul belga.
Sapevo di avere ancora forze per disputare una buona volata, purtroppo in fase di impostazione mi sono trovato un po’ chiuso e ho dovuto frenare, perdendo una frazione di secondo che, probabilmente, mi è costata il podio, che sarebbe stato un gran risultato.
Il quarto posto è comunque un riscontro molto valido per la mia prestazione, considerando anche il valore degli avversari, e un ottimo modo per iniziare una settimana importante”.
ORDINE D’ARRIVO
1- Kwiatkowski 6h31’49”
2- Valverde s.t.
3- Matthews s.t.
4- Rui Costa s.t.
49- Ulissi 52″, 53- Valls s.t., 101- Durasek 6’47”, 103- Polanc s.t., 109- Mori s.t., Bo
fonte: ufficio stampa Lampre-Merida