Insieme in Rete, la diossina e i dubbi su Pedemontana

9 aprile 2015 | 00:25
Share0
Insieme in Rete, la diossina e i dubbi su Pedemontana

Insieme in Rete non è riuscita a fermare Pedemontana, ma almeno, dicono loro, ha contribuito a far sì che ottemperasse una prescrizione del Cipe (quella sulla Tcdd).

La società che gestisce Pedemontana ha inviato a Regione Lombardia, alla Provincia di Monza Brianza, ad Arpa e ai Comuni della tratta B2 una proposta di Piano di caratterizzazione dei suoli per determinare la presenza di diossina in seguito alla catastrofe del 1976. Il primo confronto in Regione Lombardia, fissato per oggi giovedì 9 aprile, prevede la discussione del Piano prima di una stesura definitiva, ma gli ambientalisti non sono tranquilli.

«Insieme in Rete ha preso visione della proposta di Piano di caratterizzazione – dicono i portavoce di Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile -, e non può che esprimere forti perplessità per le valutazioni di merito e i criteri prescelti». Per esempio? Le indagini del 2008 che avevano rilevato la presenza di diossina nella zona di Meda, Seveso, Cesano Maderno e Bovisio Masciago vengono equiparate a quelle effettuate nel 2012 da Strabag per conto di Pedemontana, mai validate da Arpa: ora anche i carotaggi più recenti vengono definiti come procedure di analisi preliminari, pur non essendo stati predisposti per cercare la diossina.

«Con la caratterizzazione, si troverà dunque solo quello che si prevede di cercare e, proprio per questo, diventa importante il dove si deve cercare e i criteri di ricerca che devono essere uniformemente applicati – spiegano i portavoce di Insieme in Rete in un comunicato stampa -. Un Piano di caratterizzazione deve sia approfondire ulteriormente laddove già si sono riscontrati superamenti dei livelli di soglia, sia restituire una mappatura della contaminazione a mezzo di un adeguato numero di sondaggi secondo una precisa retinatura. Se le analisi verranno condotte con metodo scientifico l’esito della caratterizzazione di terreni rileverà la presenza di diossina (il tempo stimato per il decadimento della Tcdd è di circa 100 anni, ndr): ci troveremo dunque l’onere di una bonifica dell’area, preliminare alla movimentazione di terra – concludono -. L’unica azione sensata da prevedere è il fermo immediato dei lavori: che Pedemontana non osi entrare in un ambiente tutelato e critico per la salute, la memoria e la storia di una intera comunità».

In apertura, un incontro di sensibilizzazione su Pedemontana promosso da Insieme in Rete