Limbiate, anche le elementari alle lezioni-concerto

L’esperimento dell’istituto comprensivo “Fratelli Cervi” si allarga alle classi IV e V della primaria: un successo inaspettato anche per i prof/musicisti.
Continua l’esperimento delle lezioni-concerto all’istituto comprensivo “Fratelli Cervi” di Limbiate. Anzi, si espande: questa settimana e quella appena passata, infatti, sono state dedicate agli alunni delle classi IV e V delle quattro scuole primarie. «Contando anche le scuole medie, si tratta di circa 600 studenti tra i 10 e i 14 anni» calcola Francesco Musso, musicista (di contrabbasso) e insegnante di educazione musicale che insieme ai colleghi Rocco Clemente (tromba), Francesco Donato Fogliano (sax) ed Elena Lollo (pianoforte) ha avuto l’idea di dedicare due ore, tre volte a settimana, per avvicinare bambini e ragazzi alla musica facendo loro ascoltare, vedere e provare gli strumenti “dal vivo”.
Il bilancio della prima settimana con gli alunni delle elementari supera addirittura le aspettative dei docenti. «Tutti reagiscono con interesse – racconta Musso -. I bambini fanno tantissime domande, in un modo ingenuo e spontaneo che rivela tutta la loro curiosità verso la musica, e sono al contempo anche molto educati, più di certi adulti – continua il prof/contrabbassista -. Avevano tutti con sé la merendina, perché le due ore si sovrapponevano all’intervallo, ma nessuno ha osato mettersi a mangiare. Durante i concerti “veri”, invece, c’è sempre l’idiota 50enne che sente il bisogno di scartare rumorosamente una caramella nel bel mezzo dell’esecuzione di un brano».
Un successone che, precarietà permettendo, potrebbe essere replicato anche il prossimo anno scolastico: se Clemente, infatti, è di ruolo, Fogliano e Lollo, come Musso, sono stati assunti solo per un anno. Il futuro delle lezioni-concerto a Limbiate dipende da una loro ri-assunzione, oltre che dal sostegno, rivelatosi indispensabile, di colleghi e preside, oltre che di Maria Grazia Oltolini, collaboratrice del dirigente scolastico. «L’idea delle lezioni-concerto però è partita proprio da noi tre, i precari – rivendica orgoglioso Musso -. Per il futuro, se ce ne sarà la possibilità mi piacerebbe portare avanti il progetto, magari estendendolo alle prime classi delle elementari, o, perché no, anche all’ultimo di scuola dell’infanzia. Non siamo dilettanti – continua -, il problema non è preparare le lezioni per “fare le note”: lo strumento scatena emozioni, ma solo quando la tecnica è perfezionata dopo anni di studi ed esercizi, ma anche di fallimenti ed errori. Non lo nascondiamo ai ragazzi, anzi, sono loro stessi a chiederci delle difficoltà: rispondiamo che per ottenere grandi risultati è necessario un lungo allenamento». Con questa settimana l’esperimento, però, si concluderà, e bisognerà aspettare settembre 2015 per seguirne gli sviluppi. Ma davvero gli insegnanti di musica lasceranno gli studenti senza nemmeno un concerto di fine anno? «Vedremo», conclude misterioso Musso. A prescindere dalle (ri)assunzioni, comunque, sarà difficile abbandonare un progetto che ha riscosso così tanto successo non solo tra gli studenti, ma anche tra i genitori e gli stessi docenti.