Monza, veglia per la strage dei migranti, il consiglio si ferma (ma è polemica)

21 aprile 2015 | 10:04
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Monza, veglia per la strage dei migranti, il consiglio si ferma (ma è polemica)

Per prendere parte alla veglia il consiglio comunale si è interrotto per circa un’ora affinchè tutti i consiglieri potessero prendervi parte. I rappresentanti della Lega Nord hanno deciso di non unirsi alla manifestazione.

“É uno stillicidio ormai insopportabile quello dei migranti che muoiono in mare. Quello di oggi è numericamente il più grande. Non possiamo stare nè zitti nè fermi davanti a più di 700 persone: in cerca di vita, che vengono inghiottite dal mare”. Con queste parole Libera più altre associazioni, partiti e sindacati del territorio di Monza e Brianza hanno organizzato ieri sera in Arengario a Monza una veglia di testimonianza: “700 morti: nè zitti nè fermi”.

Per prendere parte alla veglia il consiglio comunale si è interrotto per circa un’ora affinchè tutti i consiglieri potessero prendervi parte. Una decisione presa quasi all’unanimità: quasi, perchè i rappresentanti della Lega Nord hanno deciso di non unirsi alla manifestazione.

Le ragioni, spiega il consigliere del Carroccio Simona Villa, sono state due: «Non abbiamo preso parte alla veglia per due motivi, in primis perchè giunti in aula abbiamo appreso le intenzioni della maggioranza senza alcun preavviso. E’ una cosa inaudita: da sempre si sospende per pochi minuti la seduta per far accordare i capigruppi su questioni di questo tipo, o comunque si avvisa prima. E’ stata una “imboscata”. In secondo luogo, poi, in merito alla questione, ogni giorno da parecchio tempo apprendiamo di tragedie che riguardano anche il nostro Paese. Quella di ieri è stata una strumentalizzazione di quanto accaduto da parte della maggioranza, si è trattato di un gesto ipocrita perchè è pura ipocrisia ricordarsene solo quando siamo in presenza di cifre consistenti».

“Tragedie annunciate”, così le definisce Simone Villa che sottolinea: «Se non si cambia atteggiamento restano solo le lacrime di coccodrillo. Le persone che affrontano questi viaggi della disperazione sono triplamente vittime, della situazione della loro terra di origine, di chi li sfrutta, e di chi nel nostro Paese ci sta speculando sopra. Non possiamo assecondare questa tratta umana, dobbiamo contenere questo fenomeno criminale. Noi non facciamo parte di questa orchestrina dalla lacrima facile che poi tra due giorni già non ne parla più».

Per la cronaca alla veglia con candele hanno preso parte molti cittadini: in circa 200 si sono uniti in una presenza silenziosa. A terra con i lumini è stato composto il numero 950, numero dell’ultima tragedia del mare, le vittime del naufragio di migranti nel canale di Sicilia.