Parigi-Roubaix: la Lampre-Merida porta sul pavè il primo ciclista taiwanese

14 aprile 2015 | 00:09
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Parigi-Roubaix: la Lampre-Merida  porta sul pavè il primo ciclista taiwanese

Il fine settimana della Parigi-Roubaix non particolarmente proficuo per la LAMPRE-MERIDA ha avuto in Chun Kai Feng un motivo di grande orgoglio.

Il fine settimana della Parigi-Roubaix non particolarmente proficuo per la LAMPRE-MERIDA (61° posto di Oliviera e 65° posto di Pozzato con una prestazione zavorrata da due forature) ha avuto in Chun Kai Feng un motivo di grande orgoglio.

La formazione blu-fucsia-verde è infatti entrata nella leggenda dell’Inferno del Nord schierando al via da Compiegne il primo ciclista taiwanese della corsa del pavè.
Non è stata solo una curiosità statistica quella di Feng (foto Bettini) alla Parigi-Roubaix: è stato grande l’interesse da parte dei media e del pubblico, con tanta attenzione da parte dei moltissimi appassionati francesi a caccia di una foto o di un autografo con l’atleta asiatico.

Il ritorno di immagine legato alla presenza del campione nazionale taiwanese nella Parigi-Roubaix è stato altissimo e l’eco in Asia è stata enorme: da giovedì a domenica, due giornaliste taiwanesi, supportate da Zhao Haoyang (media manager per l’Asia della LAMPRE-MERIDA) hanno seguito da vicino Chun Kai Feng, con riscontri mediatici dai numeri impressionanti.
Feng ha ottenuto spazio sulla prima pagina (vedi qui) del quotidiano cinese United Daily News, giornale con tiratura di 1.650.000 copie.
Inoltre, si è guadagnato un servizio dedicato realizzato dalla CNA (Central News Agency), l’agenzia di stampa di stato della Repubblica di Cina (collegamento al video)

“Per me è stata una grande emozione e un grande onore aver partecipato a questa corsa leggendaria – ha spiegato Feng – Ho capito che in questa gara conta molto l’esperienza, la condizione e la fortuna: non sono al massimo a causa di un infortunio al ginocchio patito in una caduta al Giro di Taiwan, ho affrontato i primi tratti di pavè nelle posizioni di coda del gruppo e le cadute di fronte a me mi hanno costretto a inseguire e anche a scendere di bici e correre nei campi.
Non sono riuscito a terminare la corsa, ma mi piacerebbe tornare qui nella prossima stagione con una condizione migliore e con l’esperienza accumulata quest’anno anche grazie ai preziosi consigli che ho ricevuto da parte di tutti i compagni di squadra e dai tecnici”.