Pedemontana, torna la questione diossina per la tratta B2: analisi e controlli

1 aprile 2015 | 00:27
Share0
Pedemontana, torna la questione diossina per la tratta B2: analisi e controlli

Pedemontana sta provvedendo alle analisi del territorio della tratta B2, contaminato da diossina. Il commento del sindaco di Seveso, Paolo Butti.

Pedemontana ha finalmente deciso di ottemperare alla prescrizione numero 3 del Cipe, che richiedeva di analizzare e bonificare il territorio che, nella tratta B2, risulta variamente contaminato da diossina in seguito al disastro di Seveso del luglio 1976.

I sindaci dei comuni interessati, da Lentate sul Seveso a Cesano Maderno, hanno infatti ricevuto da Pedemontana la bozza del Piano di caratterizzazione dei terreni su cui dovrà passare l’autostrada: un insieme di documenti, cartine e tabelle in cui, fra le altre cose, sono indicati i luoghi precisi e la profondità dei carotaggi che verranno effettuati.

I vertici di Pedemontana hanno quindi deciso di procedere con un piano di analisi ed un controllo. Parallelamente anche i sindaci della B2 si sono organizzati: «Tramite l’agenzia Innova21 abbiamo dato ad un professionista l’incarico di analizzare, come tecnico di parte, il livello di contaminazione del terreno da Tcdd – ha commenta il sindaco di Seveso, Paolo Butti, martedì 31 marzo -. Per il 9 aprile è già previsto un primo confronto in Regione Lombardia».

Di certo i sindaci che, ancora nel gennaio 2014, avevano firmato la lettera di diffida possono dirsi, in parte, soddisfatti: una delle loro richieste, la risposta alla prescrizione del Cipe, è stata accolta. «È una condizione tassativa per poter andare avanti – conferma Butti -, ma la situazione è critica. A nostro parere – continua il primo cittadino di Seveso anche a nome di Lentate, Barlassina, Meda e Cesano Maderno – l’intervento sarà impegnativo e soprattutto oneroso, dato che non sarà finanziato. Al punto che restano dubbi sull’effettiva realizzazione: forse, alla luce di questa situazione critica, più di una parte dovrà rivedere la propria posizione. Personalmente – conclude -, ho paura che dopo Expo tutto si fermi».

In apertura, Paolo Butti intervistato nel febbraio 2014 per la trasmissione di Rai3 TeleCamere presso il Bosco delle Querce, simbolo di rinascita dopo la catastrofe Icmesa