Processo rapimento Emma, la mamma: “Mi ha detto la rivedrai solo in una bara”

2 aprile 2015 | 09:54
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Processo rapimento Emma, la mamma: “Mi ha detto la rivedrai solo in una bara”

Martedì Alice Rossini, mamma della piccola Houda Emma rapita 3 anni fa dal padre, ha deposto come parte civile al processo per rapimento contro l’ex marito Mohammed Kharat.

Martedì Alice Rossini di Vimercate, mamma della piccola Houda Emma rapita 3 anni fa dal padre, ha deposto come parte civile al processo per rapimento contro l’ex marito Mohammed Kharat.

E’ stata una giornata dura per Alice che davanti ai giudici del tribunale di Monza ha dovuto rivivere la sua travagliata storia con l’ex marito e gli ultimi momenti con cui è stata vicina alla sua piccola Emma, rapita dal padre il 18 dicembre 2011. Alice e Mohammed si erano separati consensualmente pochi mesi prima e l’ex marito siriano poteva vedere la bambina nel alice rossini-houda emma-padreweek-end: “Non c’erano mai stati problemi prima di quel giorno” ha dichiarato più volte Alice.

Quella sera l’ex, invece di portare Emma ad una festa di famiglia, si era imbarcato insieme alla bambina e una complice su un’aereo verso Atene, per poi arrivare in Siria passando attraverso il confinecon la Turchia. Da quel giorno Alice non ha visto più la sua bambina, se non attraverso alcune foto mandate dall’ex marito. Mohammed l’aveva minacciata anche di non denunciare l’accaduto oppure avrebbe rivisto la bambina “solo in una bara”. Solo attraverso il programma televisivo le Iene Alice è riuscita a mettersi in contatto con Mohammed, che ha visto di persona in Turchia e dove ha tentato in tutti i modi di convincerlo a fargli riportare a casa la piccola, ma senza risultati. In questi tre anni di tentativi pesa il silenzio del Ministero dell’Interno che fino ad oggi non è riuscito a mettersi in contatto con l’uomo e pare non abbia tentato di riportare a casa una cittadina italiana, che ancora oggi si trova in una zona di guerra.

“Nell’ultima udienza del processo il prossimo 21 aprile l’avvocato del sig. Kharat ha chiamato a testimoniare la signora S.C. che il giorno del rapimento ha accompagnato il mio ex e Emma in aereo fino in Turchia – afferma Alice – mai come quel giorno rivivro’ nitidamente questo immenso dolore che non mi da pace e mi fa morire dentro.”

L’avvocato di Alice Rossini, Luca Zita, durante l’udienza finale del 21 aprile punterà molto sul pericolo che ogni giorno Houda Emma corre in un paese come la Siria:

“Se Kharat sarà condannato per quanto fatto sarà per noi una vittoria – afferma Zita – ma il nostro obiettivo prioritario è riportare a casa la piccola Emma che si trova in un paese in guerra come la Siria, da clandestina, e dove al momento non esiste un soggetto governativo stabile con cui dialogare.”

ultimo aggiornamento ore 15.14