Alcatel, cessione stabilimento di Trieste: sindacati preoccupati

Alcatel-Lucent ha annunciato ieri al Mise di Roma la volontà di cedere lo stabilimento di Trieste alla statunitense Flextronics.
“Esprimiamo la nostra netta contrarietà rispetto a questa scelta che mette a rischio uno stabilimento manifatturiero che produce apparati di comunicazioni ottiche e occupa circa 800 lavoratori. -si legge nella nota stampa Fiom – La Flextronics è stata protagonista nel 2000 di due acquisizioni, la divisione hardware di Italdata e la Siemens dell’Aquila, entrambe dismesse dopo pochi anni.”
Ma le ripercussioni di questa scelta per i sindacati potrebbero ricadere anche sulla sede di Vimercate, tutto questo mentre si sta concretizzando il passaggio di Alcatel in Nokia:
“Alla luce dell’annuncio della fusione tra Alcatel Lucent e Nokia, è necessario che l’azienda blocchi la cessione dello stabilimento a Flextronics, che ha come unico obiettivo quello di fare cassa attraverso la vendita di un’eccellenza che in questo momento fa grossi volumi di fatturato. – continua la nota – Il Governo deve immediatamente convocare i vertici della multinazionale finlandese per fare chiarezza sul futuro del nuovo gruppo in Italia. Già da domani i lavoratori saranno in sciopero contro questo ultimo annuncio, fulmine a ciel sereno, foriero di nuovi e gravi problemi occupazionali.”
Oggi braccia incrociate nello stabilimento di Trieste, ma nei prossimi giorni lo sciopero potrebbe estendersi anche allo stabilimento brianzolo.