Economia

Alcatel, cessione stabilimento di Trieste: sindacati preoccupati

Alcatel-Lucent ha annunciato ieri al Mise di Roma la volontà di cedere lo stabilimento di Trieste alla statunitense Flextronics.


Alcatel-Lucent ha annunciato ieri al Mise di Roma la volontà di cedere lo stabilimento di Trieste alla statunitense Flextronics.
La decisione era nell’aria già da diversi mesi, ma ieri la multinazionale ha messo nero su bianco le proprie decisioni davanti a sindacati e governo:

“Esprimiamo la nostra netta contrarietà rispetto a questa scelta che mette a rischio uno stabilimento manifatturiero che produce apparati di comunicazioni ottiche e occupa circa 800 lavoratori. -si legge nella nota stampa Fiom – La Flextronics è stata protagonista nel 2000 di due acquisizioni, la divisione hardware di Italdata e la Siemens dell’Aquila, entrambe dismesse dopo pochi anni.”

Ma le ripercussioni di questa scelta per i sindacati potrebbero ricadere anche sulla sede di Vimercate, tutto questo mentre si sta concretizzando il passaggio di Alcatel in Nokia:

“Alla luce dell’annuncio della fusione tra Alcatel Lucent e Nokia, è necessario che l’azienda blocchi la cessione dello stabilimento a Flextronics, che ha come unico obiettivo quello di fare cassa attraverso la vendita di un’eccellenza che in questo momento fa grossi volumi di fatturato. – continua la nota – Il Governo deve immediatamente convocare i vertici della multinazionale finlandese per fare chiarezza sul futuro del  nuovo gruppo in Italia. Già da domani i lavoratori saranno in sciopero contro questo ultimo annuncio, fulmine a ciel sereno, foriero di nuovi e gravi problemi occupazionali.”

Oggi braccia incrociate nello stabilimento di Trieste, ma nei prossimi giorni lo sciopero potrebbe estendersi anche allo stabilimento brianzolo.

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