Bambini, animali e violenze: anche due brianzoli nella rete della pedopornografia

27 maggio 2015 | 09:27
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Bambini, animali e violenze: anche due brianzoli nella rete della pedopornografia

Il gip del Tribunale di Milano ieri ha emesso ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di una trentina di persone accusate di essere dedite all’acquisizione o al traffico di materiale video via web.

“Cessione aggravata di materiale pedopornografico, con minori di anni 16 e in numero maggiore di tre”. Ma c’erano anche bambini sotto i dieci anni, animali e violenze. E’ questo lo sconcertante quadro delle decine di denunce e i quattro arresti per pedopornografia effettuati dalla Polizia ieri, tra cui vi sono un sacerdote, un insegnante e due brianzoli.

Immaginare i volti di chi acquista immagini di bambini seviziati, risulta impossibile. Immaginare i volti di chi li ha costretti a posare in gruppo, con animali e a subire le violenze di adulti, inumano. Eppure è accaduto, accade ai giorni nostri, nell’universo della rete dove tutto sembra invece possibile ed impunibile. Invece, fortunatamente, non lo è.

Il gip del Tribunale di Milano ieri ha emesso ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di una trentina di persone accusate di essere dedite all’acquisizione o al traffico di materiale video via web. Il lavoro di anni, a monte, degli agenti, ha smantellato di fatto una rete internazionale di mostri. Per farlo i poliziotti della Postale si sono finti predatori sessuali, si sono infiltrati nella rete fino a ricostruirne il modus operandi e riuscire ad identificare i frequentatori.

Ragazzini costretti a fare foto in atteggiamenti sessualmente equivoci in gruppo o con animali. Bambini minori di dieci anni, per lo più asiatici, smerciati in video e foto come figurine dell’orrore e, poi, istantanee di violenze, con adulti. Questo è accusato di aver cercato e condiviso sulla rete un sacerdote di Alassio, che si fingeva un manager americano sul web per parlare con gli altri pedofili (la polizia oltre ad arrestare quattro persone ne ha denunciate altre ventinove e individuato oltre duecento utenti in tutto il mondo). Per incontrarsi i pedofili utilizzavano il social network russo Imgsrc.ru, una specie di istagram per immagini. Avevano un linguaggio in codice, con il quale commentando foto di bambini, si spostavano poi su altre piattaforme web dove poi partivano gli scambi delle immagini utilizzando un sistema “peer to peer” (quello usato anche da chi scarica i film).

Nella rete, secondo gli inquirenti, ci sarebbero anche dei residenti a Besana Brianza e Busnago. I poliziotti hanno effettuato delle perquisizioni a casa di sospetti, per tutta la giornata di ieri. Resta ora la parte più delicata: risalire alle fonti e a chi, materialmente, ha costretto i bambini alle violenze.