Limbiate, bloccate le prove INVALSI all’ITC “Morante”: protestano gli insegnanti

Stando a quanto spiegato dal professor Traina, in particolare nessuno dei docenti dell’ITC “E. Morante” si sarebbe presentato per la correzione e tabulazione prevista per ieri, mercoledì 13 maggio.
La prova Invalsi continua a far discutere. «Dopo la giornata di sciopero del 5 maggio con la stragrande maggioranza delle scuole che anche a Limbiate non hanno potuto garantire la normale attività didattica, molti docenti, Ata e studenti si sono ritrovati in piazza per il ritiro totale del Ddl della “cattiva scuola” renziana, la cancellazione dei ridicoli quiz Invalsi e l’’assunzione stabile dei precari – spiega in una nota stampa il professor Rosario Traina, docente presso l’ITC “E. Morante” di Limbiate – Molti docenti dell’ITC “E. Morante”, inoltre, martedì 12 maggio, hanno boicottato la procedura quizzarola degli INVALSI dichiarando la propria indisponibilità a somministrarli, correggerli e tabularli».
Stando a quanto spiegato dal professor Traina, in particolare nessuno dei docenti dell’ITC “E. Morante” si sarebbe presentato per la correzione e tabulazione prevista per ieri, mercoledì 13 maggio. Ai docenti si sono affiancati moltissimi studenti delle classi seconde, interessati alla procedura “invalsiana”.
«Docenti e studenti ne chiedono la cancellazione dalle aule durante l’’anno scolastico, nonché dagli esami di Terza Media. – prosegue – Con questa iniziativa si è voluto ribadire il no assoluto al Ddl sulla cosiddetta “Buona scuola”, da revocare “senza se e senza ma”, il no al preside-padrone che assume, licenzia, premia e punisce a sua discrezione; alla valutazione mediante i quiz Invalsi, strumento distruttivo che squalifica la didattica e il lavoro docente; al finanziamento diretto o indiretto alle scuole private; all’’apprendistato in azienda per gli studenti».
Stando sempre a quanto riporta la nota, viene chiesto un decreto urgente per l’’assunzione di tutti i precari che lavorano da anni nella scuola, anche in base alla condanna della Corte di Giustizia europea nei confronti della “eternalizzazione” del precariato, significativi finanziamenti alla scuola pubblica, nonché lo sblocco dei contratti di docenti ed Ata. «Nel contempo, sarebbe auspicabile che i sindacati tengano conto della volontà popolare, espressasi in questi giorni di limpida e plebiscitaria protesta, e non cedano al governo per qualche emendamento che non muterebbe il segno della cattiva scuola renziana. Invitiamo i sindacati a dare disdetta degli accordi che a tutt’’oggi impediscono di scioperare liberamente durante gli scrutini, in modo da avere un’’ulteriore arma di lotta che impedisca, se il Ddl sarà approvato dal Parlamento, una chiusura dell’’anno scolastico in piena “pax renziana”».