“PrimaVera Monza” approda in comune. CambiaMonza ai ferri corti con Piffer

26 maggio 2015 | 08:36
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“PrimaVera Monza” approda in comune. CambiaMonza ai ferri corti con Piffer

Da appena due mesi nel gruppo misto in consiglio comunale, Paolo Piffer annuncia il suo passaggio nella lista civica che lo aveva sostenuto alle elezioni: “PrimaVera Monza”.

Paolo Piffer a marzo aveva annunciato di lasciare Cambia Monza e andare nel gruppo misto. Una rottura netta, non ricucibile. Almeno fino a ieri, almeno in parte. Nel 2012 le liste civiche formate e sostenute per lo più da giovani, “Cambia Monza” e “PrimaVera Monza“, sono riuscite a portarlo fino al consiglio comunale. Dopo poco più di metà mandato ecco emergere divergenze e dissapori che portano il consigliere a prendere le distanze proprio dalla lista di cui lui era il candidato sindaco e sedersi tra le fila del Gruppo Misto. Oggi però la situazione cambia ancora e, come la fenice, ecco risorgere “PriaVera Monza” dalle ceneri di CambiaMonza tra i banchi dell’Assise cittadina.

«E quindi uscimmo a riveder le stelle. Dopo due mesi di purgatorio in un gruppo misto che ci stava decisamente stretto, riconquistiamo la nostra indipendenza: da questa sera si è costituito il gruppo consiliare PrimaVera Monza» a dare l’annuncio in aula durante la seduta del Parlamentino cittadino di ieri, 25 maggio, è Paolo Piffer. Due mesi di incontri, 60 giorni per capire chi fosse davvero intenzionato ad andare avanti. Ora la squadra c’è, vecchi e nuovi compagni di viaggio: «magari con sensibilità diverse rispetto a certi temi, ma con la stessa intenzione nel cuore, che è la cosa più importante. Sono felice e niente potrà rovinare questo momento» ha commentato. Un ritorno di fiamma, o almeno in parte, che Paolo Piffer spiega così: «Il progetto civico continua nel pieno rispetto delle parole spese in campagna elettorale nel 2012, tutto il resto sono chiacchiere da bar dello sport. Fare politica in modo diverso vuol dire saper dire dei no e crearsi dei nemici, vuol dire fare scelte e rischiare spesso di non essere compresi, questo però non ci spaventa affatto. La strada è quella giusta. Abbiamo più esperienza e siamo più determinati di prima. Chi è davvero interessato al bene della città troverà sempre le porte spalancate, gli altri si rivolgano pure altrove, non si fanno più sconti».

Ora però è polemica tra Piffer e CambiaMonza che ha deciso di replicare all’annuncio del consigliere comunale: «Possiamo immaginare e comprendere lo sconcerto di molti nostri elettori riguardo all’incredibile comportamento dell’ex consigliere Paolo Piffer.  Noi di CAMBIAMONZA siamo sempre rimasti coerenti con le nostre idee e con le nostre promesse, e andremo avanti con più convinzione di prima nel nostro tentativo di garantire a Monza e ai monzesi un futuro in cui la città venga sempre più valorizzata e apprezzata. Purtroppo, però, non possiamo nascondere il nostro sconcerto e la nostra frustrazione per il comportamento di un consigliere che avevamo scelto – commettendo, qui sì, un errore madornale – come nostro rappresentante nelle istituzioni. Siamo stati traditi proprio da chi più ha beneficiato, in termini personali, del nostro impegno e del nostro lavoro: questo non accadrà più. Abbiamo capito la lezione, e per il futuro le nostre scelte saranno molto più attente e il nostro statuto sarà pensato per metterci al riparo da “sorprese” come quelle che ci ha riservato Piffer. Il quale, comportandosi come un dinosauro trasformista di una politica decrepita che è quanto di più lontano da noi e dal nostro sentire, si è qualificato da sé: e speriamo che gli elettori se ne ricorderanno in occasione del prossimo ritorno alle urne. Ma se Piffer e i suoi pochi seguaci pensavano di intimorirci o di farci perdere la passione per il sociale e per la nostra bella città, be’, sappiano che si sbagliavano di grosso. A CAMBIAMONZA piacciono le sfide, e siamo convinti oggi più che mai di poter fare qualcosa di importante insieme a tutti coloro che sono stanchi di trasformismi, personalismi, voltagabbana e furbetti del quartierino. Le prime vittime della nostra scelta sbagliata siamo stati noi, e non ripeteremo l’errore»