Lettera al Direttore. Perchè Cesano si è dimenticata di Fiorenzo Barindelli?

“Nel suo grande cuore aveva un sogno, quello di una grande mostra celebrativa a Cesano Maderno”. Una richiesta che però finora è rimasta inascoltata.
Gentile Direttore,
sono affranto e oggi desidero rendere pubblica questa triste storia.
Quasi due anni fa è scomparso un grande protagonista della Optical Art italiana, architetto stimato e personaggio ampiamente apprezzato anche e soprattutto dal punto di vista umano.
Fiorenzo Barindelli è stato un vero e proprio protagonista anche nella città dove ha lavorato per molti anni, Cesano Maderno. Qui si sono intrecciate vicende importanti che hanno indubbiamente dato lustro alla città, dal Museo fino al Guinness dei Record conquistato con i celebri orologi Swatch.
Grazie alla sua attività professionale e alla sua umanità ha avuto la possibilità di rapportarsi con celebrità e autorità di tutto il mondo, documentate in un suo libro nel quale lo troviamo fotografato insieme a Madre Teresa di Calcutta, Papa Giovanni XXIII e molti altri. Per Cesano Maderno poi ha realizzato un progetto straordinario che ha portato il nome della città nel mondo con “mille artisti a palazzo”, evento unico nel suo genere. Pochi però sanno che da Colonia pochi mesi prima che ci lasciasse è arrivata una delegazione d’esperti d’arte per visionare i suoi lavori e ipotizzare una collaborazione che l’avrebbe lanciato in ogni angolo del mondo come grande artista. Ho avuto il piacere e l’onore di assisterlo in quel periodo e di stargli a fianco come critico e soprattutto come amico. Fino agli ultimi giorni Fiorenzo parlava d’arte e di progetti, fino alla fine ha avuto la capacità straordinaria di trasmettere grande forza a tutti quelli che gli stavano intorno. Nel suo grande cuore aveva un sogno, quello di una grande mostra celebrativa a Cesano Maderno, dove si potesse davvero riassumere l’enorme lavoro svolto in molti anni d’attività, una mostra che, nonostante tutto sarebbe stata come una “dichiarazione d’amore” per il suo territorio.
E’ così che dal momento in cui ci ha salutato ho cercato di realizzare quel sogno che Fiorenzo aveva nel cuore incontrando l’amministrazione comunale di allora e di oggi, scrivendo e telefonando ma purtroppo senza ottenere nessun risultato, senza mai trovare qualcuno disposto ad assumersi la responsabilità di un’iniziativa culturale e artistica di alto livello, nessuna risposta anche da quel Gigi Ponti che Fiorenzo stimava da sempre.
Per Fiorenzo Barindelli, per la sua splendida famiglia, per il suo lato professionale e umano, per tutti coloro i quali gli hanno voluto bene e ancora gliene vogliono chiedo che questo mio appello odierno non cada ancora una volta nel vuoto. Da parte mia, come Alberto Moioli, continuerò incessantemente a rincorrere il sogno di Fiorenzo in virtù della stima e dell’amicizia che ci ha uniti per molto tempo, pronto a farmi da parte in qualsiasi momento se si rendesse necessario.
Grazie dell’attenzione,
Alberto Moioli
Una breve rassegna stampa per approfondire chi fosse Fiorenzo Barindelli