Seregno crolla l’affluenza ma non la preferenza: mazzata di Mazza a Viganò

In 11 per fare il sindaco e ciò avrebbe potuto essere garanzia di affluenza e invece così non è stato. Al ballottaggio del 14 giugno la corazzata FI-Lega Nord si presenta in netto vantaggio. il commento.
Elezioni comunali a Seregno, affluenza
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Erano in undici a contendersi la poltrona di sindaco e ciò avrebbe potuto essere garanzia di grande affluenza e invece così non è stato. Tutto rimandato al ballottaggio del 14 giugno. La corazzata Lega Nord si presenta in netto vantaggio.
Si chiama eredità Giacinto Mariani quella raccolta da Edoardo Mazza, il candidato espresso da Forza Italia per la coalizione formata da FI stessa, Lega Nord, Amare Seregno e La Nuova Seregno. Il carroccio ha messo sul piatto 3331 voti pari al 20,13% su un totale di 6926 che hanno permesso al candidato azzurro di vincere questa prima tornata elettorale. Da solo Giacinto Mariani ri-conquista la fiducia di 476 elettori. Cosa si può dire della Lega Nord? Che si tratta della lista con più preferenze: 20,13%, seguita dal Partito Democratico, 17,28% e Forza Italia 14,87%. Questi i valori espressi in campo.
Tra le file di Forza Italia un bel tesoretto di voti lo porta a casa anche Ilaria Cerqua con 472 voti, ex assessore alle Politiche Sociali della giunta uscente.
Il candidato del Pd, William Viganò, non va oltre i 4148 ovvero il 23,46%. Sostenuto dal Partito Democratico e dalla classica lista civica, in questo caso W Seregno. Un risultato che potrebbe ribaltarsi con un’affluenza miracolosa il 14 giugno o con nuove alleanze.
Dietro ai due “big” il vuoto. Delusione per Tiziano Mariani, l’imprenditore che aveva iniziato la sua campagna elettorale con largo anticipo e che come un mediano ha lavorato tanto, ha corso tanto di qua e di là, ma poi gli è mancato lo spunto finale. O meglio, quel poco più del 7% (1200 voti) non sono l’obiettivo che ci si aspettava. Se la sua lista “Noi per Seregno” ha portato a casa oltre 900 voti, a Tiziano Mariani è mancato proprio l’apporto dell’Area Popolare formata da NCD (si era presentato anche l’ex ministro Lupi per raccogliere voti) e da Unione di Centro (scudo crociato di memoria democristiana). Mariani che avrebbe potuto succedere all’altro Mariani avrà il suo bel da fare oggi a tirare le orecchie a sui alleati.
Bello, interessante il testa a testa, almeno sul numero dei voti tra Mario Nava (M5S) e Pietro Amati (sostenuto da due liste civiche “Ripartiamo” e “Per Seregno Civica”): 1500 circa preferenze a ciascuno. Una menzione anche a quelli di Fratelli D’Italia che pavidi hanno corso da soli con il loro candidato, Edoardo Di Mauro. Di Mauro prende 811 voti e ferma la percentuale a 4,5%.
Dietro, poi, c’è veramente il vuoto. Francesco Formenti, Franco di Raimondo, Michele Calabria, Paolo Perego, Giuseppina Minotti sono stati delle meteore: accessi in campagna elettorale (in realtà neanche tutti così brillanti, ndr), ma si sono spenti il giorno delle elezioni. Anche questa è la democrazia.
Interessante sarà seguire il 14 giugno il ballottaggio. Capire se ci saranno eventuali apparentamenti e quali saranno, e se Edoardo Mazza confermerà il risultato di questa prima tornata.
Per quanto riguarda l’affluenza, i cittadini seregnesi si sono presentati alle urne in numero minore rispetto all’ultima tornata elettorale (che era di 2 giorni), facendo registrare una percentuale finale di 51,59%, invece che il 71,32 del 2010. Ha votato, praticamente, un avente diritto su due: 18304 elettori su 35481. Erano tutti al mare? Non lo crediamo proprio, piuttosto, è un dato che ancora una volta mostra la sfiducia e quindi il sempre maggiore disinteresse degli Italiani verso la politica. “