Legalizzazione Cannabis, i parlamentari di Monza e Brianza si dividono

20 luglio 2015 | 15:18
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Legalizzazione Cannabis, i parlamentari di Monza e Brianza si dividono

Il progetto di legge trasversale fa discutere. Lo hanno firmato oltre 200 parlamentari e potrebbe tramutarsi in legge già entro il 2015.

Proposta scellerata o conquista sociale? Qualunque sia l’opinione in merito al progetto di legalizzare la cannabis in Italia, una cosa è certa: l’opinione pubblica è divisa in due. Così come i parlamentari eletti in Brianza, alcuni dei quali fra l’altro sono fra i firmatari del progetto (Roberto Rampi e Lucrezia Ricchiuti, entrambi del Pd).

Tuttavia, la trasversalità verificatasi al momento della presentazione del progetto (218 firmatari), che ha raccolto consensi un po’ da tutte le parti politiche eccetto la Lega, non si è concretizzata in Brianza.

Andrea Mandelli, senatore di Forza Italia e presidente dell’Ordine del farmacisti, è stato chiaro: “Sono contrario per un motivo molto semplice – ha commentato l’ex candidato sindaco -: fa male”. Mandelli, ex candidato sindaco di Monza nell’ultima tornata elettorale, affronta l’argomento sotto un profilo scientifico. “Quando si parla di droghe leggere gli aspetti da tenere presente sono molteplici e altrettante sono le riflessioni che sorgono, ma credo che la considerazione basilare sia proprio questa. Lo ripeto: fa male e non sono io a dirlo, ma il mondo scientifico. E ovviamente stiamo parlando di legalizzare la cannabis per uso ludico, perché se invece si parla di uso terapeutico, il discorso è diverso”.

I termini della proposta di legge sono ormai noti: i maggiorenni potranno detenere una modica quantità di cannabis per uso ricreativo, 15 grammi a casa e 5 grammi fuori casa. Divieto assoluto per i minorenni. Sarà inoltre possibile coltivare in casa fino a cinque piante e detenere il prodotto da esse ottenuto, previa una semplice comunicazione. Consentita anche la coltivazione in forma associata, attraverso enti senza fine di lucro e fino a 50 membri. Ogni Cannabis Social Club potrà così coltivare fino a 250 piante. Prevista la vendita al dettaglio in negozi dedicati, forniti di licenza dei Monopoli e previa autorizzazione.

Fra i firmatari della legge compare invece il parlamentare del Pd, Roberto Rampi, ex vice sindaco di Vimercate. “Sono anti proibizionista da sempre e firmatario della legge – ha dichiarato Rampi -. L’obiettivo non è liberalizzare, ma legalizzare, che significa controllare, anche la qualità del prodotto che viene commercializzato. Sono convinto che la cannabis non sia più pericolosa dell’alcol, che viene commercializzato tranquillamente”. Posizione condivisa da Lucrezia Ricchiuti, anche lei parlamentare del Pd e firmataria del progetto. “Entro il 2015 potrebbe anche diventare leggere a tutti gli effetti – ha spiegato -. Le condizioni ci sono. Fra le varie considerazioni che depongono a favore di una sua approvazione, ci tengo a sottolineare come attraverso queste nuove disposizione sia effettive,te possibile privare la criminalità organizzata di un’importante fonte di reddito”. Chi invece e decisamente contro è l’onorevole Paolo Grimoldi della Lega.

“Ma di cosa stiamo parlando – ha commentato -. Le canne fanno male e bruciano il cervello. Anziché perdere tempo su queste proposte, sarebbe il caso di concentrarsi sul problema della prostituzione, che per numeri, implicazioni sanitarie e fiscali mi sembra decisamente più urgente”.

Secondo i dati contenuti nell’ultima relazione annuale al Parlamento del Dipartimento politiche antidroga, i 16enni che consumano cannabis sono il 21%. Inoltre, ne fanno uso il 76% degli studenti tra i 15 e i 19 anni, con un incremento dell’1,9% nel periodo 2013-2014. Nel 2012 sono state coltivate 4 milioni di piante e nell’ultimo anno l’uso di tale sostanza è aumentato dell’1,9%.

A far pendere leggermente la bilancia in favore dei sì alla legalizzazione ci ha pensato Davide Tripiedi, parlamentare Cinque Stelle. “La legalizzazione è un fatto di civiltà – ha dichiarato -. Basta pensare al colpo mortale che sarebbe possibile infliggere alle finanze della criminalità organizzata. E poi smettiamola di rei che così ne verrebbe incentivato l’uso. Secondo me, invece, è l’esatto contrario. Credo che il Parlamento dovrebbe discutere la proposta il prima possibile”.

E voi cosa ne pensate?