“Monza Possibile”, il movimento civattiano approda in città

Nel capoluogo brianzolo “Monza Possibile” ha deciso di iniziare la sua attività condividendo una serie di quesiti referendari.
Dopo la presentazione nazionale tenutasi a Roma lo scorso 21 giugno, “Possibile”, il nuovo movimento lanciato da Pippo Civati, approda nella città di Teodolinda con il Comitato monzese.
«I componenti del comitato si riconoscono nell’idea di “Possibile”, lontana da strutture verticistiche e decisa a ripartire dalla partecipazione dei cittadini e delle cittadine che non si sentono più rappresentati dagli attuali partiti politici. Vogliamo capire e poter decidere su alcuni dei temi fondamentali della vita politica del nostro Paese» spiega Massimo Badalucco, portavoce del comitato monzese.
Nel capoluogo brianzolo “Monza Possibile” ha deciso di iniziare la sua attività condividendo una serie di quesiti referendari, per rilanciare un nuovo progetto di governo. ln particolare il comitato desidera confrontarsi sulla legge elettorale per superare l’Italicum; sul Jobs Act, «per restituire dignità ai lavoratori, oggi licenziabili con maggiore facilità; sulla riforma della scuola, per eliminare il preside-manager e tutelare la libertà di insegnamento; sulla riconversione ecologica dell’economia, contro lo Sblocca Italia, per abbandonare la politica delle grandi opere».
Depositati in Corte di Cassazione i quesiti referendari che il movimento propone sulle sopracitate tematiche, ora l’’obiettivo è raccogliere a livello nazionale 500.000 firme entro il 30 settembre. Da fine agosto saranno presenti sul territorio con i banchetti di raccolta firme.
«“Monza Possibile” vuole essere un luogo aperto e di confronto a quanti intendono impegnarsi nella costruzione di una sinistra di governo moderna, che sappia riportare i cittadini a credere in qualcosa di nuovo, diverso dalla solita politica, che sia “uguale per tutti”» conclude Balducco.