HOPE e le quattro risposte per scoprire se è possibile misurare la felicità

31 agosto 2015 | 00:40
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HOPE e le quattro risposte per scoprire se è possibile misurare la felicità

In centinaia avete risposto al questionario che MBNews in collaborazione con Hope vi sta proponendo per scoprire se siete felici. È giunto il momento di intervistare l’ideatore per scoprire cosa c’è dietro a questo progetto.

In centinaia avete risposto al questionario che MBNews in collaborazione con Hope vi sta proponendo per scoprire se siete felici (il lancio dell’iniziativa). È giunto il momento di intervistare l’ideatore, Alessandro Zollino, per scoprire cosa c’è dietro a questo interessante progetto.

Come quando è nata l’idea di creare HOPE?

HOPE è una sintesi di due mondi apparentemente inconciliabili, un connubio tra una mia inclinazione e una mia competenza: la mia passione per la politica e la filosofia politica e la mia attività professionale come esperto in campo internazionale di customer care e soddisfazione al cliente.

Fu circa un anno fa che mi balenò in mente questa domanda: “Se è possibile misurare la soddisfazione dei clienti di una marca di moda o di automobili di lusso, perché non misurare anche la soddisfazione dei cittadini di una città, di una regione, di un paese, del mondo”?

Io credo che abbiamo perso di vista il vero motivo per cui noi uomini abbiamo fatto il nostro atto di civiltà e quotidianamente contribuiamo a mantenerlo in vita, sacrificando un po’ delle nostre libertà individuali: essere tutti più felici. Questa è l’unica idea di progresso in cui credo e con cui intendo misurare il mondo. Stiamo tutti noi andando nella direzione giusta? Ad HOPE l’ardua sentenza.

L’Italia è il Paese più bello del Mondo eppure ci si lamenta sempre… (e di cosa?)

Io vedo due Italia. Una Italia splendente, armoniosa e rigogliosa di risorse naturali e umane. E poi c’è un’Italia ripugnante, ingiusta, corrotta e manovrata da strutture di potere degenerate. Di quale Italia ci si lamenta?

Il lamento degli italiani è una straordinaria forma poetica, un canto che ci è sempre servito per eludere sofferenze e ingiustizie. Penso sia ingiusto tacciarlo, come sento spesso fare, di puro atteggiamento folklorico. Questo canto andrebbe ascoltato e interpretato. Ed è esattamente ciò che faremo con HOPE.

Che cosa vi aspettate dai questionari? Qual è il livello di felicità delle persone, secondo te?

Onestamente mi aspetto risultati molto bassi. Questo non è tuttavia negativo. Il tipo di felicità di cui si occupa HOPE è assolutamente raggiungibile con azioni concrete. Vorrei precisare che HOPE non si propone di essere solo un misuratore di felicità, ma anche uno strumento di analisi e un luogo da cui saranno prodotte e suggerite idee per ottenere risultati sempre migliori.

Auspico che tutti dedichino un solo minuto per rispondere al questionario e partecipare all’iniziativa. Prometto che lavoreremo con tutte le nostre forze affinché il tempo dedicato a HOPE non sia sprecato.

Se ci fosse una ricetta per essere felici quale sarebbe per te?

Prendiamo come esempio un tizio, di nome Alessandro. Alessandro è un uomo, con i suoi desideri più nascosti, i suoi umori improvvisi e inspiegabili, le sue pulsioni inconsce e assolutamente personali; ma è anche un cittadino che usa i servizi per cui contribuisce, che vive il mondo insieme agli altri e condividendone luoghi, momenti, parole, esperienze, desideri in comune.

La felicità dell’uomo Alessandro non è misurabile né prevedibile, è volubile e soggetta a fattori imperscrutabili, a desideri oscuri del tutto personali e esperienziali.

La felicità del cittadino Alessandro invece può essere indagata scientificamente, analizzata e scomposta in diverse componenti, in quanto i cittadini di una stessa comunità desiderano statisticamente le stesse cose e si aspettano tutti di ricevere i servizi per cui contribuiscono.

HOPE parte dalla convinzione che la felicità del cittadino Alessandro ha un forte impatto sulla felicità dell’uomo Alessandro e si propone di dimostrarlo in un prossimo futuro.

La mia ricetta? Cerchiamo di essere il più possibili soddisfatti del luogo che abitiamo e per cui contribuiamo, sarà un ottimo punto di partenza per essere donne e uomini più felici.

HOPE misura la felicità, dove pensi vi possa portare questo nuovo progetto?

Ogni singolo questionario compilato di HOPE è un puntino che, come un quadro di pointillisme, contribuirà a formare un messaggio urlato da tutti i cittadini del mondo: vogliamo essere cittadini e uomini felici. Faremo di tutto affinché questa voce venga ascoltata.

HOPE è un progetto appena nato e quindi ancora in fase di sviluppo e ricco di margini di miglioramento. HOPE, ci tengo a precisarlo, non ha nessuno scopo di lucro. Vorrei chiedere ai lettori di MB News che sono interessati all’idea di seguirci sulla pagina Facebook HopeItaly e darci feedback, opinioni e idee. Lavoriamo insieme per essere più felici!

E per chi non lo avesse ancora fatto, ecco qui il sondaggio: