Pesci rossi e tartarughe: stop all’abbandono nelle aree verdi

11 agosto 2015 | 00:55
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Pesci rossi e tartarughe: stop all’abbandono nelle aree verdi

Liberare in pozze e laghetti tartarughe e pesci rossi può recare più danni di quanto si creda. Il Parco del Rio Vallone lancia un appello.

Liberare in pozze e laghetti tartarughe e pesci rossi può recare più danni di quanto si creda. Il Parco del Rio Vallone lancia un appello. Molto spesso in estate le persone “liberano” all’interno di aree verdi e acquitrini animali come tartarguhe e pesci pensando di rimetterli nel proprio ambiente ideale, ma quasi sempre questa scelta, poco responsabile, reca un danno al luogo naturale.

Sulle pagine web del sito del Parco del Rio Vallone, gli esperti che seguono il miglioramento dell’area verde compresa fra Verderio e Gessate lanciano un appello a tutti i cittadini. Specie come tartarughe e pesci rossi, sono alloctone del territorio e molto spesso vanno a mangiare lo stesso cibo di quelle presenti o mangiano le specie più deboli portando alla loro scomparsa.

In questi anni il parco del Rio Vallone ha creato nove nuove zone umide temporanee ripopolate con larve di anfibi come rane, rospi, raganelle e tritoni, oltre che alle libellule. Tutte specie monitorate e che hanno ripopolato le foppe di Ornago, Masate e Basiano. “L’unico mezzo che abbiamo per evitare questi enormi danni ambientali è informare la popolazione dei gravi rischi che si corrono nel rilasciare specie apparentemente innocue in un ambiente naturale”, fanno sapere dal Parco. Anche se sono previste sanzioni per il rilascio di animali nell’ambiente, dal Parco fanno sapere che più che alla repressione, si deve puntare all’informazione cercando di informare nel migliore dei modi i cittadini.

Per qualsiasi informazione è possibile consultare il sito: http://www.parcoriovallone.it/